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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

L’ex sindaco Consales torna libero: patteggiamento in vista

Questa mattina il gip Giuseppe Licci ha accolto la richiesta del difensore Massimo Manfreda e ha ordinato la scarcerazione dopo due interrogatori resi dal vecchio primo cittadino ai domiciliari dal 6 febbraio scorso.Parere negativo dei pm. Nel pomeriggio la conferenza stampa di Consales. Il 20 maggio udienza del processo per concussione e abuso d'ufficio, fra i testi gli ex assessori Luperti e Lo Martire

BRINDISI – Uomo libero da oggi, dopo tre mesi ai domiciliari con l’accusa di corruzione: Mimmo Consales, ex sindaco di Brindisi, è stato rimesso in libertà dal gip Giuseppe Licci, per cessate esigenze cautelari  inizialmente ravvisate in relazione al pericolo di reiterazione del reato contestato dalla Procura e, a quanto, pare, ammesso dal vecchio primo cittadino nel corso di due interrogatori resi nell’arco delle ultime due settimane.

Il gip Giuseppe LicciCome anticipato da BrindisiReport ieri, era attesa per oggi la pronuncia del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Giuseppe Licci (in foto) che ha accolto la richiesta di scarcerazione avanzata venerdì scorso dal difensore Massimo Manfreda, lo stesso che assiste Consales nel processo nel quale l’ex sindaco è imputato con le accuse di concussione e abuso d’ufficio, in aggiunta alla violazione della normativa anti-riciclaggio, mosse dai pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani che hanno ottenuto l’arresto nell’ambito dell’inchiesta sull’affidamento della gestione dell’impianto di Cdr alla società Nubile di Luca Screti.

I pm avrebbero dato parere negativo al ritorno di Consales in libertà per una serie di motivi che sembrano legati al contenuto delle dichiarazioni rese dall’indagato dopo quelle consegnate da Screti che resta invece ai domiciliari in attesa che la difesa, affidata all’avvocato Vincenzo Farina, presenti istanza di patteggiamento condizionata alla scarcerazione. Pena base, a quanto pare, pari a tre anni.

Non è escluso che la stessa richiesta sia presentata da Manfreda per Consales, peraltro all'epoca sospeso dall'ordine dei giornalisti, ma mentre per Screti non ci sono ormai più dubbi sul contenuto dei verbali essendoci stata piena confessione della corruzione con l’ammissione del pagamento di trentamila euro in favore del sindaco, allo scopo di consentire a quest’ultimo di saldare il debito nei confronti di Equitalia. E con la spiegazione della provenienza della provvista di denaro che secondo Screti derivava dal suo compenso in qualità di ex amministratore unico della Nubile. Le rate mensili da “4.500 ciascuna dovevano terminare a febbraio 2018”.

IL PM GIUSEPPE DE NOZZA E SAVINA TOSCANI-2L’inchiesta sull’impianto di Cdr non è ancora chiusa perché la Procura intende accertare se altri al Comune sapessero dell’accordo corruttivo o se quanto meno ne avessero avuto il sospetto, come peraltro si anticipa nell’ordinanza di custodia cautelare non impugnata al riesame né da Consales né da Screti, con la conseguenza si è formato il giudicato cautelare rispetto ai gravi indizi. Il che avvalora la testi della richiesta di patteggiamento anche per Consales, ma sul contenuto delle dichiarazioni qualche dubbio c’è perché secondo indiscrezioni accanto alle ammissioni sarebbero state consegnate altre verità che potrebbero costituire spunti da approfondire. 

In ogni caso, appare chiaro ora più che mai che la vicenda corruttiva sia stata concepita dopo le cartelle esattoriali notificate al sindaco Consales per l’esposizione debitoria notevole, pari a 315.354 euro nei confronti di Equitalia, già iscritta a  ruolo e per questo immediatamente esigibile, da saldare in 72 tranche stando a una richiesta di rateizzazione presentato dal sindaco dopo l’elezione e accordata da chi, nell’estate 2012, era a capo dell’agenzia di Brindisi. Stralcio questo oggetto del processo pendente davanti al Tribunale, la prossima udienza è il 20 maggio e Consales quindi sarà presente come persona libera per difendersi dalle accuse di concussione e abuso d’ufficio. Fra i testi, gli ex assessori Pasquale Luperti,all'Urbanistica, ricandicato, e Carmela Lo Martire al Bilancio.

Consales evidenzia la propria situazione, il 17 luglio 2012 vale a dire due mesi dopo essere stato eletto e proclamato sindaco del capoluogo, e tre giorni prima della firma del contratto con Nubile per la gestione dell’impianto di Cdr. Lo spacchettamento del debito era possibile  in base alle intese raggiunte con il direttore della sede di Brindisi di Equitalia, Giuseppe Puzzovio, il primo versamento utile per il saldo doveva avvenire entro il 24 agosto, per un ammontare di 6.600 euro.

Le successive rate dovevano essere pagate entro il 24 di ogni mese, per un importo pari a circa 4.500 euro. Ma dagli accertamenti svolti dagli agenti della Digos sui conti correnti intestati al nuovo sindaco, emergeva che Consales non poteva essere nelle condizioni di saldare la somma complessiva. I conti a lui intestati erano tre: uno accesso presso la banca popolare pugliese, un altro presso il banco di Napoli e l’ultimo presso la banca Sella, cessato al 20 novembre 2012. Di conseguenza ci si è chiesti come avrebbe fatto. E poi ancora quale provenienza potesse avere il denaro.

L'imprenditore Luca Screti, amministratore di Nubile SrlLa prima chiave di lettura emerge nel momento in cui i pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani chiedono una perquisizione negli uffici della sede di Brindisi di Equitalia e qui viene trovata una copia di un assegno pari a 6.600 euro, con data parzialmente illeggibile, emesso dal Banco di Napoli all’ordine della società di riscossione dei tributi, versato in cassa per conto di Consales, ma non da questi. L’operazione, si scoprirà, viene eseguita da Angelo Bartolotti, dipendente della sede brindisina di Equitalia.

Emergeva che il primo pagamento delle rate avveniva il 26 settembre 2012 e che al 23 novembre successivo erano stati versati 9.250 euro, pagati sempre facendo ricorso a un assegno circolare, previo versamento del contante nella cassa della Banca popolare pugliese di cui era cliente. La scadenza del 24 novembre, invece, veniva pagata il primo marzo 2013 versato nelle casse di Equitalia un assegno circolare richiesto alla stessa banca non già dal sindaco, ma da Alfredo Longo, dipendente anche lui della filiale di Brindisi della società di riscossione.

Si arriva al 4 giugno 2013, quando viene pagato un’altra rata del debito, quella relativa alla scadenza del 24 dicembre 2012, ancora una volta con assegno circolare emesso il 29 maggio 2013 in favore di Equitalia e intestato a Giuseppe Puzzovio che lo aveva richiesto. Sino al 21 novembre 2013 sarebbero state pagate sei rate di quelle previste, per un totale di circa 30mila euro. Per la precisione 29.223.

La svolta nell’inchiesta sarebbe arrivata con l’ascolto di Leonardo Cofano, ex assessore della Provincia per il centrodestra, funzionario di Equitalia, in servizio negli uffici di Brindisi, prima come persona informata sui fatti e poi in qualità di teste citato dai pm nel processo in cui Consales è imputato assieme a Puzzovio. L’udienza è quella del 12 giugno 2015, quando viene citato anche Angelo Bortolotti, assente invece Consales perché era partito per la regata Brindisi Corfu.

“Facemmo una cavolata con l’assegno al sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, ma agimmo in assoluta buona fede, per cortesia istituzionale, mai pensando di fare qualcosa di male”, hanno detto i due. “Anche perché ce lo aveva chiesto il direttore di Equitalia, persona integerrima, che mai ci avrebbe messo in difficoltà. Successe una sola volta, poi basta: sbagliare è umano, perseverare diabolico. Vero è che ci furono contatti pressanti in quel periodo”.

Consales alle 15 di oggi incontrerà i giornalisti nello studio del suo difensore: ha inviato lui stesso un sms.

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