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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

“Ad Auschwitz c’era un’orchestra femminile”, emozionante spettacolo al Verdi

Ha conquistato il pubblico del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, l'Orchestra Femminile del Mediterraneo diretta da Antonella De Angelis

BRINDISI - Ha conquistato il pubblico del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, l’Orchestra Femminile del Mediterraneo diretta da Antonella De Angelis. La piéce di teatro musicale dal titolo "Ad Auschwitz c’era un’orchestra femminile”, andata in scena venerdì 27 gennaio alle 20.30 per celebrare la “Giornata della memoria” ha, infatti, regalato momenti intensi e toccanti ai presenti, che hanno applaudito a lungo le due attrici protagoniste, Tiziana Di Tonno e Edmea Marzoli, e le musiciste dell’orchestra tutta al femminile. Un’orchestra che si è fatta apprezzare per l’alto livello artistico con cui ha eseguito i celebri brani musicali di Puccini, Mascagni, Beethoven, Strauss e Brahms.

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Lo spettacolo rientrava nel ricco cartellone della stagione concertistica 2016-2017 “Brindisi Classica”, curata dall’associazione artistico musicale “Nino Rota” di  Brindisi. Sotto  il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Provincia e del Comune di Brindisi, e della Regione Puglia, la stagione concertistica, giunta quest’anno alla sua XXXII edizione, prevede altri importanti appuntamenti sino ad aprile. Nata da un’idea di Antonella De Angelis e di Alessandra Portinari, la piéce di musica e teatro andata in scena venerdì sera, ha raccontato la storia, le vicissitudini e gli stati d’animo di due musiciste deportate ad Auschuitz, Fania Fenélon, cantante e pianista francese di origini ebraiche, e di Alma Rosé, violinista austriaca, nipote di Gustav Mahler, che nel campo di concentramento dirigeva l’orchestra femminile voluta dalle SS tedesche per accompagnare con la musica il lavoro disumano delle prigioniere, accogliere i convogli e svagare gli ufficiali tedeschi.

Un momento dello spettacolo-2-2

Due modi diversi di vivere la prigionia e la musica: per Fania la musica è il filo cui aggrapparsi per sopravvivere e testimoniare la propria sconvolgente esperienza, per Alma invece la musica rappresenta il fine su cui ha costruito la propria identità. Alla violinista austriaca interessa solo realizzare esecuzioni musicali eccellenti con le prigioniere del campo di concentramento che facevano parte dell’orchestra. Dopo la sua liberazione, Fania Fenélon scriverà un diario dal titolo “Ad Auschuitz c’era un’orchestra” , da cui prende ispirazione la pièce teatrale. Il prossimo appuntamento previsto in cartellone, è per il 10 febbraio presso il Salone della Provincia, alle 20, con “Visioni d’opera” dell’Ensamble Caelium, gruppo vocale-strumentale di giovani musicisti,  composto dal soprano Elsa Ernestina Gianfreda, dal baritono Carlo Giuseppe Monaco e da Domenica Giannone al pianoforte.  

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