Appalti Asl, processo da fare per funzionari e manager privati prosciolti
Processo da fare per lo scandalo degli appalti assegnati dall'Azienda sanitaria locale di Brindisi, a carico di persone nei confronti delle quali il gup aveva deciso il non luogo a procedere. Lo ha deciso la Cassazione
BRINDISI – Ci sarà un altro processo parallelo per lo scandalo degli appalti assegnati dall’Azienda sanitaria locale di Brindisi, a carico di persone nei confronti delle quali il giudice dell’udienza preliminare aveva deciso il non luogo a procedere. Ora invece si dovrà avviare un nuovo giudizio a loro carico. Lo ha deciso la Corte di Cassazione con sentenza dell’11 maggio, pronunciandosi sul ricorso presentato dalla procura di Brindisi e su quello della Regione Puglia.
Lo fa sapere proprio l’Avvocatura regionale, con una nota stampa: “Con riferimento ad un giudizio stralcio del più ampio procedimento penale pendente nei confronti di numerosi imputati (51), tra cui funzionari e dirigenti Asl (cui la Procura contesta a vario titolo di aver pilotato decine di altre gare pubbliche bandite dalla Asl di Brindisi) la V Sezione penale della Corte di Cassazione, in data 11 maggio 2016, ha accolto il ricorso promosso dal presidente Michele Emiliano, per la parte civile Regione Puglia, con il patrocinio dell’avv. Francesco Marzullo, nonché il ricorso della Procura di Brindisi”.
Ricorsi presentati, come già detto, “contro la sentenza di non luogo a procedere emessa dal Gup di Brindisi che aveva assolto i vertici delle società coinvolte, nonché i funzionari istruttori dell'Asl di Brindisi e i componenti della commissione di gara, dai reati di falso ideologico, frode in pubbliche forniture, abuso di ufficio e turbativa, in relazione a due gare bandite dall'Asl di Brindisi del valore di circa 6 milioni di euro”.
“La Cassazione – conclude la nota dell’Avvocatura regionale - in accoglimento del ricorso della Regione Puglia, eccezionalmente proposto ex art. 428 del codice di procedura penale, anche ai fini penali e non solo per gli interessi civili, ha disposto un nuovo giudizio a carico di tutti gli imputati in precedenza prosciolti dal Gup”. Tra questi, solo per Silvana Cipriani e Ciro Costantini, fa sapere il loro difensore Livio Di Noi, il proscioglimento è definitivo. Per tutti gli altri invece le ipotesi di reato su cui si riaprirà il giudizio vanno dall'abuso di ufficio, al falso, alla turbativa d'asta (per alcuni).