BRINDISI – La risposta della polizia alla catena di furti di auto che hanno interessato il territorio brindisino negli ultimi giorni è stata oggi la scoperta di una centrale nel quartiere S. Elia del capoluogo, dove i veicoli venivano accuratamente smontati per alimentare il mercato clandestino dei pezzi di ricambio. Tre i soggetti denunciati per ora a piede libero, tutti per ricettazione: si tratta di P.B. e A.B. di 44 e 46 anni, e di F.V. di 46 anni.

Officina di smontaggio e depositi dei pezzi di ricambio e di occultamento delle auto, tutte Alfa Romeo e Fiat di modelli recenti, erano distribuiti tra tre box. Uno era stata individuato in precedenza dal personale della sezione antirapina della Squadra Mobile, che vi aveva rinvenuto un veicolo rubato, centraline elettroni che (utilizzabili per altri furti), componenti dei cruscotti ed altro materiale.

Partendo da questa scoperta, i poliziotti diretti dal vicequestore Antonio Sfameni hanno localizzato altri due garage nello stesso blocco abitativo, dove si trovavano una vettura rubata il 17 ottobre scorso, una serie di documenti di circolazione di veicoli rubati, altre centraline elettroniche, motori, parti di carrozzeria e di interni di varie auto.

Le indagini sono tutt’altro che concluse: bisogna collegare le parti di veicoli rinvenute a denunce di furto, attraverso tipologia e numeri di serie, ricostruire l’intero giro di furti e ricettazione che orbitava attorno al sito individuato dalla Squadra Mobile e approfondire le responsabilità dei tre personaggi individuati e denunciati nel corso dell’operazione, che rientra nelle strategie operative decise dal questore Maurizio Masciopinto.