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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Cronaca

La Asl fa retromarcia, tornano al lavoro otto dei dipendenti sospesi

BRINDISI - Si riaprono le porte degli uffici sanitari di via Dalmazia per otto dipendenti accusati di assenteismo. Rientreranno in servizio domani le infermiere e i tecnici sottoposti a sospensione dal lavoro su disposizione del gip Eva Toscani, Vincenza Coralba Buonfrate, 40 anni, tecnico di radiologia, di San Donaci; Natalizia Martina, 53 anni, tecnico di radiologia, di Ostuni; Domenica Guarino, 51 anni, assistente amministrativo, di Francavilla Fontana; Antonella Trapani, 45 anni, assistente amministrativo, di Brindisi; Maria Lucia Moccia, 50 anni, infermiera, di Brindisi: Maria Schina, 36 anni, infermiera, di Brindisi; Loredana Comunale, 59 anni, fisioterapista presso il distretto, di Mesagne; Lucia Padula, 43 anni, tecnico di radiologia, di Mesagne.

BRINDISI - Si riaprono le porte degli uffici sanitari di via Dalmazia per otto dipendenti accusati di assenteismo. Rientreranno in servizio domani le infermiere e i tecnici sottoposti a sospensione dal lavoro su disposizione del gip Eva Toscani, Vincenza Coralba Buonfrate, 40 anni, tecnico di radiologia, di San Donaci; Natalizia Martina, 53 anni, tecnico di radiologia, di Ostuni; Domenica Guarino, 51 anni, assistente amministrativo, di Francavilla Fontana; Antonella Trapani, 45 anni, assistente amministrativo, di Brindisi; Maria Lucia Moccia, 50 anni, infermiera, di Brindisi: Maria Schina, 36 anni, infermiera, di Brindisi; Loredana Comunale, 59 anni, fisioterapista presso il distretto, di Mesagne; Lucia Padula, 43 anni, tecnico di radiologia, di Mesagne.

Le otto dipendenti si presentarono qualche giorno addietro sul posto di lavoro per riprendere servizio, in esatta coincidenza con lo scadere della misura interdittiva inflitta dal gip. Arrivate negli uffici in via Dalmazia, si sentirono dire dal personale che dovevano ritornarsene a casa, a causa della sospensione prorogata per un altro mese, decisa dall?azienda sanitaria brindisina. Ma a quanto pare, del provvedimento disciplinare prorogato per effetto di una indagine amministrativa parallela a quella penale, molti dei dipendenti indagati, non sapevano alcunché. Da qui il caos, sfociato nell?arrivo dei legali che chiesero lumi per conto dei propri assistiti, fra cui  l?avvocato Giampiero Iaia, pronto ad impugnare il provvedimento  dell'amministrazione sanitaria di fronte al giudice del Lavoro.

E? l?ennesima vicissitudine scaturita dal blitz del 15 novembre scorso, per effetto delle indagini affidate dal procuratore capo Marco Dinapoli e dal pm Adele Ferraro ai carabinieri del Nas di Taranto, che scoperchiarono un presunto giro di assenteismo in seno agli uffici sanitari del capoluogo. Risultato, 26 persone finite ai domiciliari, otto sospese dal lavoro per due mesi, e una ridda di avvisi di garanzia a corredo, per un totale di 69 medici, infermieri, tecnici e assistenti amministrativi, indagati per truffa ai danni del sistema sanitario nazionale. Indagine che fa il paio con quella che, più recentemente, ha visto coinvolti quindici dipendenti della stessa Asl in servizio presso l?istituto psico-pedagogico Nicola Del Prete di Carovigno.

Il direttore generale della Asl Rodolfo Rollo aveva annunciato, risoluto a porre fine una volta per tutte ai presunti magheggi dei dipendenti: ?Abbiamo avviato seduta stante il procedimento disciplinare a carico dei nuovi indagati e prorogato per un mese la sospensione per gli altri. Questo andazzo deve finire, e speriamo che le forze dell?ordine e la magistratura ci aiutino come stanno facendo. Perché la gente deve capire che prendere per il naso il proprio dirigente non chiude la storia?. Così aveva parlato il direttore generale, stanco di scandali, paventando il rischio che la direzione sanitaria potesse essere costretta a inaugurare uno stato di polizia all?interno di presidi ospedalieri e ambulatoriali.

L?annuncio a mezzo stampa, naturalmente è cosa altra e assai diversa, dalle comunicazioni ufficiali della sospensione, giunte per mezzo di raccomandata ad alcuni degli otto ma non a tutti. Chi non aveva ricevuto la comunicazione ufficiale delle proroga della sospensione dal servizio, si è presentato sul posto di lavoro allo scadere dei due mesi disposti ufficialmente dal tribunale. Chiedevano di lavorare, ma furono gentilmente invitati ad andare via per effetto dell?ulteriore provvedimento (facoltativo) della azienda sanitaria. La stessa Asl oggi ritorna sui suoi passi. E le infermiere ritornano finalmente in servizio, mentre si attendono le decisioni del pubblico ministero sul piano penale.

Il sostituto procuratore Adele Ferraro ha già chiuso il fascicolo d?inchiesta, a tempo di record, ma pende in Cassazione un ulteriore ricorso della procura contro la decisione del Riesame di convertire la misura cautelare ai domiciliari inflitta a ventisei degli indagati (fra i quali non figurano le otto signore che domani riprendono servizio, ndr), in sospensione dal lavoro. Nelle more del giudizio degli Ermellini, è sospesa l?eventuale richiesta di rinvio a giudizio da parte dello stesso pm. La storia insomma, su ogni fronte, non finisce qui.

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