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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

La banda ci aveva provato a Cisternino, col gas

CISTERNINO – Un altro assalto è stato compiuto al postamat di via principessa Iolanda a Cisternino, è stato messo a segno un'ora prima di quello a Ceglie Messapica. Intorno alle 3,30 della notte scorsa.

CISTERNINO – Un altro assalto è stato compiuto al postamat di via principessa Iolanda a Cisternino, è stato messo a segno un'ora prima di quello a Ceglie Messapica. Intorno alle 3,30 della notte scorsa. Anche in questo caso la banda è fuggita a mani vuote: la cassaforte si è aperta per metà ed è entrato in funzione il dispositivo macchia soldi. L'allarme è scattato subito e sul posto si è recata una pattuglia dei carabinieri. In questo caso l'esplosione ha provocato l'incendio di uno scaffale adiacente la postazione pieno di plichi e documenti, per spegnere le fiamme si è reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco.

Non ci sono più dubbi, il metodo utilizzato per aprire la cassaforte è il gas: da quello che è stato accertato, anche per i colpi precedenti (ieri a Pezze di Greco, sabato 13 aprile a Torre Canne e oggi anche Ceglie Messapica) sembrerebbe che i banditi abbiano riempito le fessure del muro dove è incastrato il forziere con il gas, provocando poi l'esplosione. In questo caso, però, è andata male.

La postazione si trova all'interno di un cortile e non appena è stata scavalcata la cancellata è entrato in funzione il sistema di allarme, il muro dell'ufficio postale è risultato essere più massiccio rispetto agli altri e la cassaforte non si è aperta del tutto, la deflagrazione ha fatto entrare in funzione il dispositivo macchia-soldi e ha provocato anche l'incendio di uno scaffale pieno di fogli. Il ladri, quindi, hanno dovuto desistere.

Quando una pattuglia del norm di Fasano si è recata sul posto la banda era già lontana. Non si esclude che si sia recata a Ceglie Messapica per tentare di aprire il postamat di via Don Guanella. Le telecamere dell'ufficio postale di Cisternino non possono essere visionate prima delle 24-48 ore, le registrazioni sono gestite da una società che ha sede a Napoli.

I carabinieri della compagnia di Fasano, al comando del capitano Gianluca Sirsi, stanno ascoltando i residente della zona, che si trova alla periferia del paese, nella speranza di raccogliere elementi utili per identificare la banda del bancomat che in una settimana ha già messo a segno quattro colpi. Fortunatamente gli ultimi due falliti.

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