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Cronaca

La Cancellieri: movente ancora ignoto

BRESCIA - Il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, è tornata a parlare dell'attentato del 19 maggio a Brindisi, davanti all'Istituto professionale Morvillo Falcone, stamani a Brescia per la commemorazione della strage di Piazza della Loggia, ed ha detto che "non abbiamo ancora chiaro il movente" che si nasconde dietro la bomba che ha ucciso la studentessa Melissa Bassi e ferito gravemente cinque altre ragazze che stavano per entrare a scuola. La domanda era legata alla ragione della presenza a Brescia oggi di una esponente degli studenti di Brindisi, Martina Carpani, espressamente invitata dalle organizzazioni sindacali.

BRESCIA - Il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, è tornata a parlare dell'attentato del 19 maggio a Brindisi, davanti all'Istituto professionale Morvillo Falcone, stamani a Brescia per la commemorazione della strage di Piazza della Loggia, ed ha detto che "non abbiamo ancora chiaro il movente" che si nasconde dietro la bomba che ha ucciso la studentessa Melissa Bassi e ferito gravemente cinque altre ragazze che stavano per entrare a scuola. La domanda era legata alla ragione della presenza a Brescia oggi di una esponente degli studenti di Brindisi, Martina Carpani, espressamente invitata dalle organizzazioni sindacali.

Anna Maria Cancellieri ha spiegato, circa un possibile legame come matrice e intento all'attentato di Piazza della Loggia che "non abbiamo ancora chiaro il movente quindi non possiamo collegarlo, ma è comunque un evento che ha gettato terrore. Quindi c'è un collegamento per lo meno nel risultato. C'è una fanciulla morta senza motivo ed è un fatto drammatico", come furono drammatici i fatti di Brescia e della stazione di Bologna, con tanti morti. "La matrice non la sappiamo - ha concluso il ministro dell'Interno - non abbiamo ancora idea di quale sia stato il movente ma certamente la ragazza è morta innocente".

C'è stamani anche una lettera del Presideinte della Repubblica al sindaco di Brescia, in cui si sottolinea la matrice neofascista di quella strage di 38 anni fa. Nell'anniversario della strage " che così drammaticamente colpì Brescia e l'intero Paese, rendo commosso omaggio ai cittadini inermi che persero la vita in quel terribile giorno e ai tanti feriti di un attentato vile e sanguinoso", scrive Giorgio Napolitano al primo cittadino bresciano Adriano Paroli. "Comprendo e condivido la profonda amarezza di tutta la comunità bresciana e in primo luogo dei famigliari delle vittime, lasciati ancora una volta senza il conforto di un accertamento e di una sanzione di colpevolezza per i responsabili di quella tragedia ispirata da ciechi disegni terroristici ed eversivi".

Prosegue il Presidente della Repubblica nella lettera: "Lo scorso 9 maggio, in occasione della celebrazione del 'Giorno della Memoria' ho però ricordato che il corso della giustizia deve -pur nei limiti in cui è rimasto possibile- continuare con ogni scrupolo e che, nel contempo va però fin da ora messo in luce quanto è emerso, dalle carte processuali e dalle inchieste parlamentari, sulla matrice di estrema destra neofascista di quell'azione criminale e sugli ostacoli che una parte degli apparati dello Stato frappose alla ricerca della verità". Parole chiare e dirette del Capo dello Stato, dunque, sui retroscena della strage di Piazza della Loggia.

"In questo momento, assume perciò un significato ancora maggiore l'ammirevole iniziativa delle Amministrazioni comunale e provinciale e dell'associazione dei famigliari dei caduti di creare, scolpendo nella pietra i nomi delle vittime del terrorismo, un itinerario cittadino capace di ripercorrere eventi tragici della nostra storia repubblicana e di ricollegarli idealmente ai momenti fondativi della comunità nazionale. Con questi sentimenti, esprimo a lei, signor sindaco, e a tutti i famigliari delle vittime, la solidale vicinanza e la intensa partecipazione mie e della Nazione", conclude il messaggio di Napolitano al sindaco di Brescia.

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