La Cgil manifesta per la lavoratrice modello licenziata in tronco da Basell
La Cgil si mobilita per la lavoratrice licenziata in tronco dall'azienda Lyond Basell. Lo fa attraverso una manifestazione che il prossimo 25 novembre, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, si svolgerà all'esterno dello stabilimento, in viale Enrico Fermi, nella zona industriale di Brindisi
BRINDISI – La Cgil si mobilita per la lavoratrice licenziata in tronco dall’azienda Lyond Basell. Lo fa attraverso una manifestazione che il prossimo 25 novembre, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, si svolgerà all’esterno dello stabilimento, in viale Enrico Fermi, nella zona industriale di Brindisi. Zoe, nome simbolico scelto per la lavoratrice (l’ultimo in ordine alfabetico, perché l’attenzione non sia solo per lei, ma che sia, invece, rivolta a tutti), era tornata a lavoro dopo aver lottato contro il cancro, senza mai chiedere i permessi previsti dalla legge 104. Per 25 anni ha servito con dedizione e professionalità Basell. Da un giorno all’altro, si è ritrovata senza lavoro per ragioni riorganizzative.
“La data del 25 novembre – si legge in un comunicato diramato da Cgil - è la più adeguata per denunciare tutto il nostro dissenso verso la violenza subita dalla lavoratrice. Perché di questo si tratta quando si viola la dignità della persona. Perché nessuna azienda può ignorare l’atto di violenza, di tipo psicologico ed economico, compiuto nei confronti di una lavoratrice a cui improvvisamente viene comunicato che deve andare via”.
Il caso di “Zoe”, a detta del sindacato, “ non fa altro che evidenziare l’aspetto più inquietante delle relazioni tra azienda e dipendenti: il contesto lavorativo è asettico e si perde qualsiasi specifica valutazione, sia essa di merito o demerito, sia essa relativa alla storia personale e alle condizioni di vita del lavoratore, solo un numero da cancellare”.
“In qualsiasi riorganizzazione aziendale, ancor più quando riguarda una multinazionale – si legge ancora nel comunicato - il processo dovrebbe essere definito nell’ambito di corrette relazioni industriali, dove ad ogni numero corrisponde una persona in carne ed ossa, agendo nell’ottica di conciliare le esigenze aziendali con i diritti individuali. Nello stabilimento di Brindisi non è accaduto nulla di tutto questo”.
Il 25 novembre, dunque, si manifesterà affinché “nel mondo del lavoro le violenze continuano ad essere sempre più presenti e lo sono in forma ancora più subdola nei confronti delle donne, da sempre soggetto discriminato e più debole del mercato del lavoro: dalla retribuzione alla carriera, dal ricatto delle dimissioni in bianco al licenziamento, fino anche alla violenza sessuale e allo stalking”. Cgil rivolge infine l’invito “a partecipare al sit-in a tutte le cittadine e i cittadini solidali con Zoe, perché riteniamo che questa sia una battaglia civile ancor prima che sindacale”.
La situazione esatta di "Zoe" dal punto di vista tecnico, è quella di una dipendente nei confronti della quale l'azienda ha avviato la procedura di licenziamento, che non è ancora giunta a conclusione. Da qui il sostegno della Cgil alla lavoratrice, per evitare che la procedura stessa giunga a conclusione. Il caso di "Zoe" è stato affidato all'avvocato Giuseppe Giordano.