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Cronaca

La Finanza nel bazar del videogame contraffatto: una persona denunciata

BRINDISI – Gli stessi finanzieri, nella conferenza stampa di questa mattina, hanno utilizzato l'espressione “bazar del videogame fasullo” per indicare quanto rinvenuto all'interno di una videoteca di Brindisi – quartiere Centro -, in cui i clienti andavano a servirsi per acquistare copie contraffatte di videogiochi per Playstation e Nintendo.

BRINDISI – Gli stessi finanzieri, nella conferenza stampa di questa mattina, hanno utilizzato l'espressione “bazar del videogame fasullo” per indicare quanto rinvenuto all'interno di una videoteca di Brindisi – quartiere Centro -, in cui i clienti andavano a servirsi per acquistare copie contraffatte di videogiochi per Playstation e Nintendo.

Oltre 1600 pezzi, con la riproduzione anche delle locandine in copertina, sono stati sequestrati dai militari della guardia di finanza che durante il week-end hanno effettuato una serie di controlli per verificare il rispetto delle norme per la tutela dei diritti d'autore. Il negozio del Centro visitato dalle “fiamme gialle” era diventato invece un punto di riferimento per quanti volessero acquistare a prezzi stracciati anche i videogiochi di più recente uscita. Se, infatti, i cd originali possono arrivare a costare anche fino a 70 euro, con una volgare copia i clienti potevano portarsi a casa il videogiochi spendendo al massimo 10 euro.

Un giro d'affari quantificato per 13mila euro, e stoppato proprio dalla guardia di finanza, con i militari che hanno anche potuto appurare che all'interno del negozio ci fosse addirittura un albo raccoglitore con tutta l'offerta dei giochi riprodotti. Bastava sfogliare, scegliere e poi chiedere al rivenditore, che a sua volta provvedere a scaricare il file, a seconda che si trattasse di videogames per Playstation 2, Playstation 3, Psp e Nintendo Ds. Secondo le norme previste dalla legge, a risponderne non è il titolare del locale ma il responsabile del negozio: in questo caso si tratta di A.C., 30 anni, incensurato, e denunciato all'autorità giudiziaria. Ha violato le norme contenute nel 171 bis del Codice (riproduzione a fini di lucro) con le aggravanti previste quando la contraffazione supera i 50 pezzi.

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