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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La Finanza torna all'Autorità Portuale

BRINDISI – La battuta che gira è che passa più tempo negli uffici dell’Autorità Portuale la Guardia di Finanza del presidente Iraklis Haralambidis, il quale ieri è nuovamente ripartito dopo mezza giornata trascorsa con gli investigatori delle “fiamme gialle”.

BRINDISI – La battuta che gira è che passa più tempo negli uffici dell’Autorità Portuale la Guardia di Finanza del presidente Iraklis Haralambidis, il quale ieri è nuovamente ripartito dopo mezza giornata trascorsa con gli investigatori delle “fiamme gialle” in giro per le stanze della ex stazione marittima (dove sarebbero rimasti, si dice, sino alle 17). Le indiscrezioni parlano dell’unificazione nelle mani di un solo pm dei vari filoni di indagine sull’Authority del porto di Brindisi, e anche di almeno sette persone già iscritte nel registro degli indagati tra dirigenti e consulenti. Nonchè di altre acquisizioni di documenti.

I casi al centro dell’interesse della polizia giudiziaria vanno dai progetti della nuova stazione marittima di Punta delle Terrare alla concessione di una banchina di Costa Morena Est per un terminal crociere a ridosso delle carboniere dell’Enel (visto che quelle di Edipower non di vedono più da un pezzo), ad altre questioni legate ad esposti ricevuti dalla procura.

A parte questo, la situazione dell’ente è grave di suo, a meno che non si considerino quisquilie un bilancio consuntivo del 2012 non approvato, un monte - premialità di poco meno di 700mila euro distribuito al personale (dirigenti inclusi) contestato dal Comitato portuale che non ha mai approvato la contrattazione di secondo livello cui gli emolumenti facevano riferimento, sino al congelamento degli affitti non autorizzati preventivamente al concessionario del porticciolo turistico, che nel frattempo vi aveva dato corso (potenziale motivo di decadenza dalla concessione), più vari contenziosi con agenti marittimi ed operatori portuali sia davanti al giudice ordinario che a quelli amministrativi.

Una situazione di incertezza sempre più pesante. Haralambidis non è riuscito a mettere d’accordo nessuno neppure sulle sue proposte per l’incarico di segretario generale, vacante da mesi, dopo aver escluso tutte le candidature pervenute nei termini ed aver invece fatto girare ipotesi che non hanno ricevuto alcun riscontro positivo, alimentando al contrario – come è avvenuto in alcuni casi – polemiche e critiche.

E non è di alcun sollievo per le condizioni infrastrutturali, commerciali, gestionali e occupazionali del porto di Brindisi il fatto che un terzo delle Autorità portuali italiane siano commissariate e che la legge 84/94 che le istituì faccia sempre più acqua da tutte le parti, mentre il processo di riforma in atto piace solo ad Assoporti ed è invece criticatissimo da tutte le altre parti, Ministero dell’Economia e sindacati in testa. E questi ultimi per l’8 novembre hanno dichiarato lo sciopero generale di 24 ore dei lavoratori dei porti.

 

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