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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

La Guardia costiera scopre un grave abuso nelle acque di Torre Guaceto

Hanno messo in serio pericolo la sicurezza dei diportisti e arrecato una minaccia all’integrità dell’ecosistema marino i pescatori di frodo che avevano calato nelle acque della marina protetta di Torre guaceto un’attrezzatura da pesca nota come “palangaro derivante"

BRINDISI – Hanno messo in serio pericolo la sicurezza dei diportisti e arrecato una minaccia all’integrità dell’ecosistema marino i pescatori di frodo che avevano calato nelle acque della marina protetta di Torre guaceto un’attrezzatura da pesca nota come “palangaro derivante”. Si tratta di un attrezzo da pesca artigianale costituito da una parte galleggiante poco visibile che nascondeva sotto alla superficie del mare ed in maniera assolutamente non visibile, centinaia di ami collegati lungo un filo di nylon che si estende per alcune centinaia di metri.

A imbattersi in questa gravissima violazione sono stati gli uomini della Capitaneria di porto di Brindisi al comando del capitano di vascello Motovedetta della Guardia costiera a Torre Guaceto-2Salvatore Minervino. In particolare sono stati i militari della motovedetta in servizio di polizia marittima Cp578 a intercettare e sequestrare l’attrezzatura, calata illegalmente all’interno dell’area di maggior tutela denominata “zona A”, dove è vietata ogni forma di attività di balneazione, navigazione, pesca, diporto, immersione, proprio perché area di particolare interesse ai fini della tutela della vita acquatica sotto tutti i suoi aspetti.

Il responsabile dell’abuso aveva pensato di occultare il palangro derivante  non segnalando l’attrezzo.

Subito dopo averlo scoperto, i militari hanno immediatamente provveduto a salparlo a bordo per scongiurare il rischio incombente per la sicurezza della navigazione provocato da quell’attrezzo invisibile il quale, andando alla deriva, sarebbe sicuramente finito nelle eliche di qualche ignaro diportista o onesto pescatore e, inoltre, per quelle specie marine che sarebbero potute rimanere intrappolate, senza scampo, in quel micidiale attrezzo.

IMG-20160404-WA0002-2L’attenzione della Guardia costiera nell'ambito del fenomeno della pesca abusiva rimane alta. Basti considerare che tale attività illecita è spesso perpetrata da individui non appartenenti al ceto peschereccio e non iscritti nei registi professionali dei pescatori i quali, oltre ad effettuare l'attività di pesca con modalità illegali o loro non consentite, pongono in vendita quanto pescato in maniera altrettanto illegale, con notevole rischio per la salute dei consumatori stante l'incerta provenienza del prodotto ittico venduto e le modalità con cui lo stesso viene conservato e posto in vendita.

Per questo il comandante Minervino invita tutti i cittadini a non effettuare acquisti di prodotti ittici presso punti di vendita abusivi improvvisati per le vie ed a segnalare tutti quei comportamenti illeciti di cui dovessero rendersi testimoni, comportamenti posti in essere da soggetti che operano in danno della salute e della libertà di tutti gli onesti cittadini e dell’ambiente marino.

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