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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

La Marina minimizza su scopo manovre. Il ministro: "Crisi libica pericolo per noi"

Solo una esercitazione, che ovviamente può avere anche effetti deterrenti legati alla sicurezza nazionale. Così la Marina Militare, per bocca del comandante del gruppo navale che sta manovrando in Mediterraneo davanti alla Libia, cui partecipano anche un’unità e reparti di stanza a Brindisi, esclude che l’operazione “Mare Aperto” abbia come scopo ciò che invece tutti i giornali e gli analisti rilevano

BRINDISI – Solo una esercitazione, che ovviamente può avere anche effetti deterrenti legati alla sicurezza nazionale. Così la Marina Militare, per bocca del comandante del gruppo navale che sta manovrando in Mediterraneo davanti alla Libia, cui partecipano anche un’unità e reparti di stanza a Brindisi, esclude che l’operazione “Mare Aperto” abbia come scopo ciò che invece tutti i giornali e gli analisti rilevano: esercitare un effetto di dissuasione sulle fazioni islamiste che volessero colpire gli interessi italiani in Libia (soprattutto il gasdotto Eni che veicola il gas sino in Sicilia), e tenere pronta una forza di pronto impoiego in caso di emergenza.

 "Stiamo addestrando le nostre navi e i nostri uomini, solo questo. La nostra attività non ha nulla a che fare con altri scenari", dichiara l'ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, circa le possibili relazioni tra questa attività addestrativa e la crisi libica. "Certo, la presenza delle navi in mare significa anche sicurezza, deterrenza e dissuasione", ammette l'ammiraglio, ripetendo il ragionamento del nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano. "Ma questo è normale: è come quando si vedono i carabinieri pattugliare le nostre strade".

Ribuffo ha proseguito affermando che “Mare Aperto è la prima esercitazione 'maggiore' che svolgiamo dopo circa un anno di fermo dopo il grande impegno, sia economico che di uomini e di mezzi, legato all'operazione 'Mare Nostrum'. Ora che questo impegno è finito, possiamo riprendere le nostre normali attività addestrative e non sapete quanto ce n’è bisogno. Capisco - aggiunge - che dopo un anno di stop riprendere un’attività del genere possa destare interesse e fare rumore, ma noi esercitazioni così le abbiamo sempre fatte, come del resto tutte le Marine del mondo. Sono necessarie".

Fucilieri della Brigata Marina San Marco-3Il comandante del gruppo navale ribadisce che 'Mare Aperto' è un'esercitazione ad ampio spettro: "Gli ambiti addestrativi  vanno dalla sicurezza marittima alla difesa aerea e antisommergibile, al contrasto delle attività illegali in mare, in cui si addestrano anche gli incursori di Marina, gli uomini del reggimento San Marco e gli elicotteri imbarcati". Ma se i militari raffreddano il significato delle manovre in Mediterraneo della forza navale italiana, è più esplicita la Farnesina, anche senza riferimenti a “Mare Aperto”. L’Italia è molto preoccupata dalla situazione libica.

Infatti il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni  ha dichiarato che “se continueranno le crisi in Libia e Siria vi saranno pesanti impatti su Italia e stati europei”. Lo ha detto nella conferenza stampa congiunta avvenuta ieri sera con il presidente del parlamento iraniano Ali Larijani. Secondo il capo della Farnesina, in visita in questi giorni in Iran, il terrorismo è la più grande minaccia per la regione e per il mondo. "Deve esserci una volontà da parte internazionale per la lotta contro i gruppi terroristici per la ristabilire la tranquillità e la stabilità nella regione".

Fonti militari libiche intanto  annunciano che l'aviazione libica ha distrutto siti del gruppo islamico Ansar Al Sharia a Sirte nel corso di raid compiuti durante la notte. Ansar Al Sharia, insieme con Fajir Libia e uomini dell'Isis sono le tre formazioni che stanno contendendo il territorio della Libia al governo di Tobruk, riconosciuto a livello internazionale.  Invece gli uomini dell'Isis (Daish in arabo) che occupavano da tempo la città di Derna, in Cirenaica, l'avrebbero abbandonata improvvisamente ritirandosi in località imprecisate. Le fonti che ne parlano non sono in grado di spiegare il motivo di questi movimenti.

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