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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La notte più difficile per Veronica e per gli investigatori

BRINDISI - Veronica Capodieci ha appena cominciato la notte più difficile della sua vita, è sedata, porta sul suo corpo di 15enne terribili ferite, i medici del Vito Fazzi di Lecce dove è stata trasferita perché l’ospedale salentino ha un centro, quello di chirurgia toracica, che manca al Perrino di Brindisi, hanno fatto sapere con l’ultimo bollettino della giornata che le condizioni della ragazza sono critiche ma stabili, e che è cosciente. Il prossimo aggiornamento alle 12 di domenica. Sono gravi ma stabili anche le condizioni delle altre quattro ragazze di Mesagne investite dall’esplosione alle 7,40 di stamani mentre stavano per entrare a scuola al professionale Morvillo Falcone. Due hanno ustioni gravi, le altre sono in condizioni meno preoccupanti. Vanno incontro alla notte decine di investigatori che stanno mettendo sotto pressione la malavita locale, le banche dati, gli archivi, i testimoni, per collocare al posto giusto ogni elemento del dramma: il cassonetto blu che ha nascosto le bombole del gas con innesco esplosivo, innanzitutto. Sapere quando è stato spostato è di vitale importanza, perché il suo posto non è mai stato a due passi dal cancello d’ingresso della scuola. Può aiutare a capire molte cose, a cominciare da un fatto importante: l’attentato era destinato a qualcuno, o era stata messa nel conto la strage?

BRINDISI - Veronica Capodieci ha appena cominciato la notte più difficile della sua vita, è sedata, porta sul suo corpo di 15enne terribili ferite, i medici del Vito Fazzi di Lecce dove è stata trasferita perché l’ospedale salentino ha un centro, quello di chirurgia toracica, che manca al Perrino di Brindisi, hanno fatto sapere con l’ultimo bollettino della giornata che le condizioni della ragazza sono critiche ma stabili, e che è cosciente. Il prossimo aggiornamento alle 12 di domenica. Sono gravi ma stabili anche le condizioni delle altre quattro ragazze di Mesagne investite dall’esplosione alle 7,40 di stamani mentre stavano per entrare a scuola al professionale Morvillo Falcone. Due hanno ustioni gravi, le altre sono in condizioni meno preoccupanti. Vanno incontro alla notte decine di investigatori che stanno mettendo sotto pressione la malavita locale, le banche dati, gli archivi, i testimoni, per collocare al posto giusto ogni elemento del dramma: il cassonetto blu che ha nascosto le bombole del gas con innesco esplosivo, innanzitutto. Sapere quando è stato spostato è di vitale importanza, perché il suo posto non è mai stato a due passi dal cancello d’ingresso della scuola. Può aiutare a capire molte cose, a cominciare da un fatto importante: l’attentato era destinato a qualcuno, o era stata messa nel conto la strage? A Brindisi ci sono mezza Direzione della Polizia di Stato, e parte del Ministero dell’Interno. Il personale dello Sco, il Servizio centrale operativo, sta lavorando con la Squadra Mobile e la Digos di Brindisi. Ci sono i carabinieri del Reparto operativo provinciale e quelli del Ros. Le perquisizioni si susseguono a catena, segno che si sta cercando soprattutto la conferma ad una ipotesi locale. Cosa Nostra non c’entra. Sono altri retroscena immaginati dagli inquirenti. Ma quanto più si scende nelle categorie malavitose e nei moventi, più terribile e assurda può risultare la verità: per quale prezzo è stata orchestrata un’esplosione disastrosa davanti all’ingresso di una scuola, poco prima dell’inizio delle lezioni? Ora tutta Italia aspetta una risposta.

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