La pistola era del pentito: assolto suocero
MESAGNE - E’ stato assolto per non aver commesso il fatto Antonio Talliente, 57 anni, il suocero di Cosimo Giovanni Guarini, il pentito detto “Maradona”, di Mesagne, che era imputato per la detenzione di un’arma, nascosta in un lettore Dvd presso la sua abitazione.
MESAGNE - E? stato assolto per non aver commesso il fatto Antonio Talliente, 57 anni, il suocero di Cosimo Giovanni Guarini, il pentito detto ?Maradona?, di Mesagne, che era imputato per la detenzione di un?arma, nascosta in un lettore Dvd presso la sua abitazione. Talliente fu arrestato nell?aprile 2012 poco prima che il genero decidesse di collaborare, perché trovato in possesso di una Beretta calibro 7,65 nascosta in un lettore Dvd, nella propria casa di Mesagne in via Torre. Talliente è difeso dall?avvocato Raffaele Missere.
Oggi dinanzi al giudice monocratico Vittorio Testi l?ultima testimonianza, quella di un altro collaboratore, Danilo Calò, che ha confermato che quella pistola non era del 57enne, ma di altri e che l?imputato non avrebbe mai potuto immaginare che all?interno di quel dispositivo hi-tech piuttosto che schede e circuiti vi fosse un?arma da fuoco. Era stato proprio Calò a indirizzare gli investigatori a casa di Talliente.
La pistola che a quanto riferito doveva trovarsi in un lettore Dvd, ben occultata, era effettivamente lì, al posto dell?hardware. Era stata rubata nel 2002 a un uomo di Padova. Talliente rispondeva di detenzione illegale di arma comune da sparo e relativo munizionamento e ricettazione della stessa. Guarini il primo ottobre scorso, sentito in aula, si era attribuito la proprietà della calibro 7.65: era mia e di Vito Stano. Farebbe parte dell?arsenale acquistato a Francavilla da Giancarlo Capobianco proprio per i mesagnesi di Ercole Penna.
Maradona spiegò di averla nascosta in un primo momento a casa della madre dove il giorno del suo arresto, il 27 gennaio 2012 (per l?omicidio a bastonate di Giancarlo Salati, 62enne detto Menzarecchia) furono eseguite perquisizioni ma l?arma non saltò fuori. Il lettore Dvd fu poi spostato, onde evitare guai, a casa dei suoceri. Ma la polizia arrivò anche lì, su indicazione di qualcuno, come ha confermato oggi un agente che eseguì i controlli. E scattarono le manette.
Ora è tutto più chiaro, anche le modalità di approvvigionamento della pistola. E Talliente, a quanto pare, è del tutto estraneo ai fatti che gli sono stati contestati.