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Giovedì, 28 Marzo 2024

La principessa di Giordania visita la base di pronto intervento umanitario

Sarah Zeid ha partecipato all’incontro annuale della divisione di nutrizione dell’agenzia Onu World Food Programme

BRINDISI – Questa mattina la principessa Sarah Zeid di Giordania ha visitato la Base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite (Unhcr) di Brindisi. Fortemente impegnata nel campo della salute e del benessere delle donne, dei neonati, dei bambini e degli adolescenti nelle crisi umanitarie, la principessa è arrivata a Brindisi per partecipare all’incontro annuale della divisione di nutrizione dell’agenzia Onu World Food Programme (Wfp) in corso in questi giorni presso la base Unhcr di Brindisi.

«Un buona nutrizione è alla base dello sviluppo sostenibile, della pace e della sicurezza. È l’ingrediente fondamentale senza il quale si perdono gli effetti positivi degli altri tipi di intervento e di assistenza, condannando le persone più vulnerabili di questo pianeta ad un ciclo di dipendenza, fallimento e frustrazione che dura per generazioni» ha detto la principessa Sarah Zeid di fronte ad una platea di 130 nutrizionisti del Wfp arrivati a Brindisi da 55 paesi. «Le donne e le ragazze sono la chiave di volta dello sviluppo. Quando viene negato loro il diritto alla salute ed al benessere, le conseguenze negative si propagano in maniera distruttiva». Lauren Landis, la direttrice della divisione di nutrizione del Wfp, nel presentarla ha ricordato l’impegno della principessa a favore delle organizzazioni umanitarie per ridurre la mortalità delle madri, dei neonati e dei bambini vittime di conflitti e violenze.

La principessa Sarah Zeid è attualmente parte dei comitati consultivi sui temi di genere, diritti delle donne, migrazione forzata e protezione dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) e di Human Rights Watch e siede nel consiglio d’amministrazione della Women’s Refugee Commission. «Quasi la metà delle morti tra i bambini sotto i cinque anni è legata alla malnutrizione, ma nella maggior parte dei paesi i programmi di nutrizione ricevono solo una frazione degli stanziamenti sulla salute, riscontriamo quindi un ampio scollamento tra la gravità del problema e gli investimenti che si mettono in atto per affrontarlo», dice Landis.

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