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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

La Scu di "Puffo" davanti al gup: di tutti gli imputati, solo in 13 scelgono percorso ordinario

Puntano quasi tutti, tranne 13, allo sconto di un terzo della pena in caso di condanna gli imputati nel procedimento Game Over, la nuova Scu di Raffaele Renna, detto Puffo,

BRINDISI - Puntano quasi tutti, tranne 13, allo sconto di un terzo della pena in caso di condanna gli imputati nel procedimento Game Over, la nuova Scu di Raffaele Renna, detto Puffo, che secondo l’impostazione dell’accusa che aveva assunto il comando nel sud della provincia di Brindisi (tra Cellino San Marco e San Pietro Vernotico) dopo che con due distinte operazioni era stato smantellato il precedente gruppo che faceva invece capo a Lucio Annis.

Sono una sessantina in tutto le persone coinvolte. Affronteranno l’udienza preliminare, per aver scelto di essere eventualmente giudicati con rito ordinario, a partire dal 23 ottobre prossimo. Per tutti gli altri si inizia il 26 novembre con la requisitoria del pm della Dda di Lecce, Alberto Santacatterina, dinanzi al gup che si esprimerà al termine del giudizio con rito abbreviato. Ci sono state anche 4 richieste di patteggiamento. Non vi sono costituzioni di parte civile.

Il blitz risale al 18 novembre 2013: l’ordinanza di custodia cautelare fu notificata dai carabinieri a 45 indagati (34 dei quali erano liberi), di cui 6 donne, responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata alla cessione di stupefacenti, reati in materia di armi, estorsione e altro, reati tutti aggravati dal metodo mafioso. A 33 indagati era stata applicata la custodia in carcere mentre 12 erano stati sottoposti agli arresti domiciliari.

Ecco tutte le persone coinvolte: Giampiero Alula; Antonio Bonetti; Davide Bonetti; Simone Contaldo; Mario Conte; Domenico D'Agnano detto "Nerone", Alfredo Epifani; Sebastiano Esposito; Luca Ferì; Cosimo Fina detto "lu biondu"; Pamela Fortunato; Francesco Francavilla; Filippo Griner; Donato Claudio Lanzilotti; Giuseppe Litti; Giuseppe Maggio; Antonio Orofalo; Silvestro Orofalo; Raffaele Renna detto "Puffo"; Fabio Rillo; Maria Carmela Rubini, Antonio Saponaro; Pietro Saponaro; Maurizio Screti; Salvatore Sergio; Jonni Serra; Ivan Spedicati; Carmela Tafuro; Cosimo Talò; Cristian Tarantino; Tonio Tauro; Maurizio Trenta; Vincenzo Vaccina; Pierluigi Andriani; Marco Asuni; Roberto Colagiorgio; Andrea Conte; Lucia Grassi; Alessandro Guido; Sabino Roberto; Ottavio Saponaro; Vittorio Seccia; Antonia Serra; Alessandro Spedicati; Debora Valzano.

I fatti contestati risalgono agli anni 2009, 2010, 2011. Si tratta del seguito delle due operazioni "Fire" e "New Fire", sempre per associazione mafiosa, nel corso delle quali furono catturati e condotti in carcere (sono stati anche condannati) i cosiddetti "nipotini di Riina". 

Le indagini sul più recente scampolo di Scu cellinese e sampietrana hanno preso avvio dall'esplosione di colpi di fucile contro l'abitazione di uno degli indagati, Giuseppe Litti. L'inchiesta sulla Sacra Corona Unita 2.0 del sud del Brindisino ebbero infatti avvio da un episodio tutto sommato banale la cui spiegazione sembrava essere di genere privato, sfondo passionale.

Raffaele RennaPer l'accusa l'autore fu Luca Ferì e la ragione non era solo di carattere privato, ossia una "ragazza" contesa, ma soprattutto passata dall'avere una relazione con un uomo di "Puffo" (Raffaele Renna) a "stare con uno di quelli di prima", gente vicina ad Annis - Penna & Co (Penna è collaboratore, restano Pasimeni,  Determinante per ricostruire il volume d'affari dell'attività di spaccio di droga fu il sequestro dell'agendina di Gianluca Saponaro, il giovane ucciso in via Brindisi a Cellino San Marco, in pieno giorno, il 19 giugno del 2010.

A quanto emerso dalle indagini Raffaele Renna, detto "Puffo", dal carcere comunicava con il resto del gruppo, secondo le rispettive mansioni, attraverso la compagna e la zia, rispettivamente Pamela Fortunato e Maria Carmela Rubini, mediante lettere e bigliettini sequestrati nel corso delle indagini. 

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