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Cronaca

La Soprintendenza archeologica intima l'alt a un cantiere dell'Autorità portuale

Alt della Soprintendenza archeologica della Puglia ai lavori in corso in via delle Bocce-Punta delle Terrare, dove l'Autorità Portuale, su terreno di competenza del Consorzio Asi, sta realizzando un nuovo varco di accesso all'area di S. Apollinare

BRINDISI – Alt della Soprintendenza archeologica della Puglia ai lavori in corso in via delle Bocce-Punta delle Terrare, dove l’Autorità Portuale, su terreno di competenza del Consorzio Asi, sta realizzando un nuovo varco di accesso all’area di S. Apollinare.  La Soprintendenza, con una lettera al servizio assetto del territorio della Regione Puglia, al Settore urbanistica e assetto del territorio del Comune di Brindisi e per conoscenza al responsabile del procedimento dell’Autorità portuale, Francesco Di Leverano, sottolinea che dopo un sopralluogo effettuato il 7 luglio scorso, dato che l’opera è confinante con un’area sottoposta a vincolo archeologico, nel cantiere è stata elevata una pensilina che probabilmente interferisce con la fascia di rispetto prevista dal Piano paesaggistico territoriale regionale.

Il progetto, fa sapere la Soprintendenza nella lettera firmata dal soprintendente Luigi la Rocca, “non è stato sottoposto dall’Autorità Portuale di Brindisi alle valutazioni di questa Soprintendenza, anche ai sensi del decreto legislativo 163 del 2006”. Pertanto la richiesta agli organi in indirizzo è quella di sapere “se il progetto delle opere sia stato sottoposto alle valutazioni previste dalle normative vigenti”. Nelle more delle verifiche che si dovranno effettuare e delle risposte richieste, “si chiede all’Autorità portuale di sospendere eventuali ulteriori lavori al di sotto delle quote di calpestio attuali”.

L’opera su cui attira l’attenzione la Soprintendenza archeologica, chiedendo se è regolarmente autorizzata dagli enti di competenza, fa parte di un progetto del 2010 per strutture di controllo di un nuovo varco portuale. La Soprintendenza di Taranto ha documentato la situazione anche fotograficamente e resta in attesa dei riscontri che devono essere trasmessi soprattutto dai competenti uffici comunali. Un fatto è certo: il parere alla stessa Soprintendenza archeologica non è mai stato richiesto, pur essendo di fatto obbligatorio data la contiguità con un’area sottoposta a vincolo.

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