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Cronaca San Pietro Vernotico

Laboratori di danze etniche nel centro interculturale confiscato alla mafia

Pizzica e Taranta, Breakdance e Raqs Sharqi-baladi, sono stati al centro del laboratorio di danze etniche che si è tenuto a giugno e luglio scorsi nella sede del centro di integrazione e cultura “Erga Omnes” a San Pietro Vernotico nell’ambito progetto di educazione all’interculturalità

SAN PIETRO VERNOTICO – Pizzica e Taranta, Breakdance e Raqs Sharqi-baladi, tre modelli miliari di danza ballata a cerchio sono stati al centro del laboratorio di danze etniche che si è tenuto a giugno e luglio scorsi nella sede del centro di integrazione e cultura “Erga Omnes” a San Pietro Vernotico, gestito dalla cooperativa sociale “Il sogno”, nell’ambito progetto di educazione all’interculturalità.

Il progetto di danza avviato con i bambini e adolescenti italiani e di diverse culture residenti nel territorio dell’ambito di Mesagne ha avuto gruppo erga omnes-2come obiettivo l’educazione alla corporeità, alla spazialità, al senso del ritmo, alla cooperazione, alla comunicazione, all’empatia e al senso di gruppo. Il 29 luglio scorso si è svolta la cerimonia di conclusione del progetto con esibizioni di balli etnici e tanto divertimento.

“La danza non come fine ma come mezzo che possa facilitare il ragazzo a: riconoscere ed esprimere emozioni, valorizzare le differenze individuali e allo stesso tempo condividere valori e idee, sperimentare una forma espressiva che può aprirgli nuove strade”, si legge nella presentazione del progetto. “Nonostante la nostra cultura sia indirizza ad un modello di espressione, di pensiero, di sentimento interamente basato sulla parola e sul raziocinio è possibile ancora interagire in maniera empatica e maieutica attraverso la musica e la danza – spiegano Federica De Luca e Angela Greco, rispettivamente presidente e vice presidente della cooperativa - l’attività è stata completamente incentrata sulla sperimentazione positiva del se’ in movimento: nessuna enfasi è stata data alla ``perfezione’’ tecnica dell’esecuzione, ed è stata svolta in un’ atmosfera di serenità e divertimento. Il piacere di muoversi è un piacere primitivo. L’importante non è imparare a danzare ma lasciare che il corpo in movimento ci racconti la sua storia e arrivare così ad utilizzare un linguaggio più ampio che tenga conto dell’essere umano come unità di mente-corpo-spirito”.

erga omnes-2“Le danze etniche sono l’espressione di una cultura, proiezione della filosofia di un popolo, in sintonia con un più generale modo di concepire la realtà e la vita, legate a momenti rituali e ludico sociali per incontrarsi e conoscersi: nascita, morte, consacrazioni, matrimoni, raccolti e semine, in occasione delle feste religiose e laiche. La struttura più diffusa è quella del cerchio: il cerchio è un simbolo molto potente. Il cerchio significa armonia, il ciclo senza inizio e senza fine, la ruota della vita. Nel cerchio i danzatori si sentono parte di un tutto, di una comunità, nel rispetto del proprio e dell’altrui spazio. Nel cerchio tutti i danzatori sono nella stessa posizione (uguaglianza). Il cerchio è accettare l’altro nel proprio spazio”.

“E’ questo ciò che è avvenuto presso il centro Erga Omnes impegnato in servizi interculturali nella serata del 29 luglio scorso che ha visto protagonisti i ragazzi fruitori dello stesso, i ragazzi Sprar minori Mesagne e l’ospite d’onore Drissa, nel cimentarsi in dimostrazioni di ballo proprie della cultura di origine riproponendo scenografie caratteristiche degli stili: la pizzica e la tarantata  - la Break dance e Raqs Sharqi- baladi tre modelli  miliari di danza ballata a cerchio”.

“L’evento ha voluto dimostrare -  sostiene la dottoressa Tamara De Luca, collaboratrice  nel centro Erga Omnes come sia attuale la “massima” di Confucio:  “Ditemi come danza un popolo e vi dirò in che stato di salute è la sua civiltà” sottolineando come l’atmosfera di benessere ha caratterizzato il centro Erga Omnes insieme a tutti i partecipanti all’evento”.  

Va ricordato che il centro Erga Omnes è un bene confiscato alla mafia e ristrutturato con un finanziamento regionale Po Fesr 2007-2013 asse III- inclusione sociale e qualità della vita. E' situato in via Albatros. 

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