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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Ladri in azione: ingente furto nella chiesa-museo di San Paolo Eremita

Malviventi hanno asportato oggetti preziosi dal luogo di culto situato in pieno centro. Sul posto gli agenti delle Volanti e della Mobile, oltre al parroco della basilica cattedrale, don Mimmo Roma

BRINDISI - Si sono introdotti nella chiesa di San Paolo Eremita e hanno fatto razzia, anche di preziosi. Ignoti malviventi hanno compiuto un furto nel luogo di culto, situato in una zona centralissima di Brindisi. Stando a quanto si apprende, il colpo sarebbe stato ingente. Sul posto si sono recati gli agenti della sezione Volanti e i colleghi della Squadra Mobile della Questura del capoluogo adriatico. Presente anche la Scientifica. Nella chiesa c'è la sede del Museo Diocesano "Giovanni Tarantini", dove sono custoditi reperti storici di grande valore.

La chiesa di San Paolo Eremita a Brindisi

Da chiarire l'orario del furto. Fatto sta che nella mattinata di oggi, sabato 18 marzo, la scoperta ha scosso gli animi. Mentre l'articolo viene pubblicato - ore 10:30 - è in corso l'inventario per capire cosa è stato effettivamente asportato. Sul posto anche don Mimmo Roma, parroco della basilica cattedrale. I malviventi hanno rotto le teche che contenevano argenteria. L'arca di San Teodoro non è stata rubata.

Alle spalle della chiesa di San Paolo Eremita, sbarre del cancello divelte

La chiesa, restaurata di recente, confina con il cortile del Palazzo della Provincia. Qui, una delle sbarre inferiori del cancello che dà sul cortile, è divelta. Un'altra è piegata. Inoltre, una finestra presenta anch'essa sbarre divelte, come si evince dalle foto pubblicate in pagina e qua sotto. E' da qui che i banditi - o il bandito - si sono introdotti. Intanto, la polizia sta vagliando le immagini delle telecamere presenti, all'interno e all'esterno. Sul posto anche funzionari della Soprintendenza.

Alle spalle della chiesa di San Paolo Eremita, finestra con inferriate divelte

La chiesa di San Paolo Eremita è un esempio di architettura gotica del XIV secolo. Edificata su un sito donato da Carlo I D'Angiò ai francescani, fu completata prima del 1332, come riporta il sito web brindisiweb.it (qui il link con la storia completa). Divenne una delle principali sedi francescane nella Terra d'Otranto. L'architettura rimase invariata fino all'Ottocento, quando, pericolante, subì sostanziali cambiamenti. 

La nota della diocesi 

Stamattina l’amara scoperta: le opere in argento, con ogni probabilità, sono state trafugate nelle prime ore della mattina del 18 marzo, ma sulla vicenda sono in corso le indagini. Nonostante le telecamere di sorveglianza collegate con la Vigilnova 24 ore su 24 e il suono dell’allarme scattato, i ladri son riusciti nel loro intento. Si sta ora provvedendo a stilare l’elenco preciso delle opere trafugate legate alla storia della nostra comunità diocesana e brindisina, un patrimonio artistico di eccezionale portata sotto il profilo quantitativo e qualitativo.

Sentimenti di amarezza, di sconforto e di delusione sono stati espressi anche dal vescovo, Giovanni Intini: ”Questo gesto – afferma il pastore della chiesa Brindisina – offende sia la sensibilità religiosa che quella culturale della nostra città e della diocesi che da pochissimo aveva allestito il museo consapevole del suo dovere di conservare il grande patrimonio artistico lasciato dai padri. Nel frattempo confidiamo nell’azione investigativa delle forze di polizia che son già al lavoro per individuare i colpevoli e restituire gli oggetti rubati”.

Nota del commissario regionale di Forza Italia, l’on Mauro D’Attis

“Il furto sacrilego nella chiesa di San Paolo Eremita di Brindisi è un gesto grave che offende tutta la comunità ed è per questo che confidiamo nella celere individuazione dei responsabili da parte degli investigatori. La chiesa di San Paolo è antichissima ed è aperta gratuitamente alle visite: un patrimonio religioso e culturale a disposizione di tutti. Esprimo la mia vicinanza all’arcivescovo Giovanni Indini e a Don Mimmo Roma, parroco della cattedrale, e rivolgo un appello agli autori del furto affinché restituiscano spontaneamente quanto sottratto”.

Le foto degli oggetti trafugati dal museo

Da quanto si apprende sarebbe stati rubati: anfore per oli santi d'argento risalente al 1750, oggetti liturgici tra cui argentiere napoletano, ostensorio raggiato, servizio da lavabo risalenti ai secoli XVII-XVIII. Ostensorio del cavallo parato durante il Corpus domini del 1706, un piatto da parata del 1694,  calici d'argento e altro ancora da censire. 

Articolo aggiornato alle 19.04 (parte della refurtiva)

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