Ladri negli uffici di Mele. E si firmano Br
OSTUNI - Incursione vandalica la notte scorsa presso gli uffici dell’impresa edile di famiglia dell’ex parlamentare Cosimo Mele, protagonista nel 2007 di un sexgate pagato a caro prezzo sul fronte privato e della carriera politica. Ignoti hanno forzato la serratura d’ingresso dello stabilimento di Calcestruzzi, situato a ridosso di una cava, in contrada Montecaruso, nelle campagne tra Ostuni e Carovigno. I banditi, forse a caccia di denaro ed oggetto di valore nei cassetti, hanno messo a soqquadro l’edificio, imbrattando pareti, computer e scrivanie con scritte volgari e lasciando una firma inquietante: “BR”.
OSTUNI - Incursione vandalica la notte scorsa presso gli uffici dell?impresa edile di famiglia dell?ex parlamentare Cosimo Mele, protagonista nel 2007 di un sexgate pagato a caro prezzo sul fronte privato e della carriera politica. Ignoti hanno forzato la serratura d?ingresso dello stabilimento di Calcestruzzi, situato a ridosso di una cava, in contrada Montecaruso, nelle campagne tra Ostuni e Carovigno. I banditi, forse a caccia di denaro ed oggetto di valore nei cassetti, hanno messo a soqquadro l?edificio, imbrattando pareti, computer e scrivanie con scritte volgari e lasciando una firma inquietante: ?BR?.
Prive di ogni credibilità, per gli inquirenti, le scritte riferibili al gruppo delle Brigate rosse. Sostanzialmente una bravata goliardica, messa in scena dai banditi, che non avendo trovato denaro negli uffici si sarebbero scatenati, inveendo per reazione, contro la struttura. Utilizzando una bomboletta spray custodita in un armadietto della ditta di calcestruzzi, i malviventi avrebbero dato sfogo alla loro rabbia, producendosi in una serie di disegni e scarabocchi, sino alla plateale sottoscrizione, con il richiamo al simbolo delle Brigate rosse.
?Sono turbato ed amareggiato per i danni subiti ? ha commentato Mele - ma al tempo stesso sereno: è stato un atto di puro vandalismo. E nulla più. Quanto alle scritte, il riferimento alle Br è parodiato, mi pare evidente. Ripeto, hanno messo sottosopra gli uffici, ma soltanto perché andavano alla ricerca di soldi?.
Dello stesso avviso, del resto, gli inquirenti. Gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza della Città bianca, coordinati dal dirigente Francesco Angiuli, nel corso di un sopralluogo hanno eseguito una serie di rilievi scientifici, a margine dei quali ritengono opportuno sgombrare il campo dalle ipotesi più inquietanti. La pista più accreditata, spiegano gli investigatori, è quella del tentato furto: un?irruzione messa a segno da una banda di vandali, a caccia di soldi.