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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

L'assalto al bancomat studiato a tavolino: bottino da 40 mila euro

OSTUNI – Fuori servizio da sabato scorso. Prima di sventrarlo ed impossessarsi della cassa, i banditi, per assicurarsi un bottino cospicuo, avrebbero reso inutilizzabile lo sportello bancomat della Banca di credito cooperativo di Ostuni. Questi i primi elementi che starebbero emergendo in sede di attività di indagine. A conti fatti (o quasi) l’assalto armato consumato la notte scorsa a ridosso del porto di Villanova, avrebbe fruttato circa 40.000 euro. Un assalto studiato a tavolino, quello al bancomat della Banca di credito cooperativo di Ostuni, smantellato da un vano tecnico attrezzato da un paio di mesi a ridosso del Porto di Villanova, lungo il litorale della Città bianca.

OSTUNI – Fuori servizio da sabato scorso. Prima di sventrarlo ed impossessarsi della cassa, i banditi, per assicurarsi un bottino cospicuo, avrebbero reso inutilizzabile lo sportello bancomat della Banca di credito cooperativo di Ostuni. Questi i primi elementi che starebbero emergendo in sede di attività di indagine. A conti fatti (o quasi) l’assalto armato consumato la notte scorsa a ridosso del porto di Villanova, avrebbe fruttato circa 40.000 euro. Un assalto studiato a tavolino, quello al bancomat della Banca di credito cooperativo di Ostuni, smantellato da un vano tecnico attrezzato da un paio di mesi a ridosso del Porto di Villanova, lungo il litorale della Città bianca.

I banditi - almeno in sei, attrezzati a dovere ed armati di mitra, pistole e fucili - sono entrati in azione alle quattro del mattino. Un attacco in pieno regola.  Ad annunciarlo, l’arrivo all’apparenza silenzioso di una colonna di mezzi assai agguerriti: fuoristrada, potenti berline blindate, nonché una pala meccanica, rubata poco prima da un vivaio sito a poca distanza della borgata marina della Città bianca. A pagarne per primo le conseguenze, è stato il custode di un cantiere nautico attiguo alla struttura (“Luciano Sub”, di Luciano Carani). Dopo aver immobilizzato e trattenuto sotto la minaccia delle armi il vigilante (A. M., 65 anni, ostunese), il commando ha letteralmente sfondato la cabina all’interno della quale era stato installato il bancomat, portando via la cassa contenente il denaro contante.

Sul posto, dopo l’allarme lanciato dagli operatori dell’Istituto di vigilanza privata “La Pantera”, sono giunti i carabinieri della stazione di Ostuni.  La caccia alla banda è stata estesa anche al sud barese.  Indagini, accertamenti e perquisizioni sono tuttora in corso. Lo sportello bancomat, su sollecitazione dei residenti e degli operatori commerciali della zona,  era stato impiantato soltanto nel luglio scorso. A farsene carico la Bcc della Città bianca, che raccogliendo gli appelli lanciati anche dalle Istituzioni cittadine aveva provveduto ad installare l’impianto, utilizzando un immobile con vista sul porto, messo a disposizione gratuitamente dai proprietari del ristorante “La Vela”. La soddisfazione, per commercianti e vacanzieri, è durata appena due mesi: l’arco di una stagione. In assenza di misure di sicurezza adeguate, né la Bcc né altri Istituti di credito sembrerebbero disposti a rischiare oltre.

Gli investigatori stanno appurando in queste ore eventuali collegamenti tra il clamoroso raid criminale di questa notte ed i ripetuti furti di barche avvenuti nel corso della stagione estiva all’interno del golfo. Una decina i natanti svaniti nel nulla. E le indagini, anche in quel caso, avrebbero puntato sin dall’inizio nel sud barese. Uno degli scafi finiti nel luglio scorso nelle mani della malavita, fu infatti rinvenuto nei pressi del porto di Mola di Bari.

E sulla sicurezza rimonta la polemica.  Dai banchi dell’opposizione, il consigliere comunale Gianfranco Coppola (Mpa)  torna a sollecitare il ripristino della presenza in porto della Motovedetta dei Carabinieri, in modo tale da fornire un supporto  sinergico all’immane sforzo che quotidianamente compie la Capitaneria di Porto presente sul posto con proprio personale ed una imbarcazione leggera. “Negli anni passati  la presenza della Motovedetta dei Carabinieri in porto ed  il servizio svolto a tutte le ore anche notturne sono state, da sole, deterrente per scongiurare  sia il verificarsi di incidenti in mare, che episodi criminali nella borgata”.

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