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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Le "bionde"? Passano sempre da qui

BRINDISI - Il contrabbando di sigarette non è un capitolo chiuso. Così come accaduto per gli affari di interesse della criminalità organizzata anche il contrabbando di Tle ha mutato forma e prodotti. La città di Brindisi, però, è sempre nella parte alta della classifica.

BRINDISI - Il contrabbando di sigarette non è un capitolo chiuso. Così come accaduto per gli affari di interesse della criminalità organizzata anche il contrabbando di Tle ha mutato forma e prodotti. La città di Brindisi, però, è sempre nella parte alta della classifica, con il suo porto, dei luoghi clou del traffico di bionde.

Il disastro contemporaneo, però, non è costituito solo dal danno che si fa al Fisco, ma soprattutto dalla circostanza secondo cui le sigarette che dall’Est dell’Europa approdano in Italia, non sono prodotte secondo gli standard normativi in vigore nell’Unione europea. Ma sono ben più nocive di quelle in commercio in Italia e dintorni.

Si parte da un dato: il 70 per cento dei sequestri della Guardia di Finanza avviene lungo la costa adriatica con Ancona, Bari e Brindisi in testa. Le sigarette di contrabbando non sono più bionde, ma “cheap white”, nuova denominazione nello slang utilizzato da chi le trasporta e commercializza. Arrivano nei Tir, tra le arance, i kiwi e perfino nelle celle frigo. Dove finiscono? Non all’estero ma sul mercato nero. Costano al massimo 2 o 3 euro a pacchetto, a fronte dei 4-5 euro che si debbono spendere in una tabaccheria.

Il mercato nero, secondo le stime di Finanza, Dogana e della Federazione tabaccai che tengono sotto controllo la contrazione in Italia, sottrarrebbe al Fisco circa 700 milioni di euro, provocando un calo delle vendite circa del 5 per cento.

Secondo la Federazione italiana tabaccai: “Negli ultimi dodici mesi il mercato del tabacco ha registrato una contrazione totale, a valore pari all’8%. Le stime più puntuali imputano al fenomeno delle vendite illegali un peso del 50 per cento di detta contrazione, ossia il 4 per cento del mercato. Se si considera che nel 2012 il mercato italiano del tabacco ha assicurato circa 14 miliardi di euro, possiamo stimare che nel 2013 la piaga purulenta del mercato nero costerà all’erario oltre mezzo miliardo di euro”.

Insomma, il contrabbando si trasforma in tipologie e quantitativi ma non cessa. Brindisi, per ragioni diverse rispetto al passato, ha sempre ruolo di primadonna.

 

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