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Cronaca

Le compagne: Azzurra è forte. Ce la farà

BRINDISI - “Azzurra è forte, ha affrontato dure prove nella sua vita e ne è sempre uscita vincitrice, ce la farà anche questa volta”, le alunne della IIIA dell’istituto professionale “Morvillo Falcone” non hanno lasciato un solo minuto la loro compagna di classe coinvolta nell’esplosione che questa mattina ha visto la morte della sedicenne Melissa Bassi di Mesagne e il ferimento delle sorelle Vanessa e Veronica Capodieci e della 16enne Selena Greco. Chi è riuscito a scampare alla tragedia si sente miracolato. “Potevamo esserci noi, sembra un incubo. Siamo arrivate solo 5 minuti dopo e abbiamo trovato l’inferno”, urlavano tra le lacrime il resto delle alunne. E’ stato solo un caso, infatti, che al momento dell’esplosione vicino all’ingresso della scuola ci fossero le inseparabili Selena, Melissa e Azzurra e le sorelle Veronica e Vanessa. In quel momento, in quel posto poteva esserci chiunque.

BRINDISI - “Azzurra è forte, ha affrontato dure prove nella sua vita e ne è sempre uscita vincitrice, ce la farà anche questa volta”, le alunne della IIIA dell’istituto professionale “Morvillo Falcone” non hanno lasciato un solo minuto la loro compagna di classe coinvolta nell’esplosione che questa mattina ha visto la morte della sedicenne Melissa Bassi di Mesagne e il ferimento delle sorelle Vanessa e Veronica Capodieci e della 16enne Selena Greco. Chi è riuscito a scampare alla tragedia si sente miracolato. “Potevamo esserci noi, sembra un incubo. Siamo arrivate solo 5 minuti dopo e abbiamo trovato l’inferno”, urlavano tra le lacrime il resto delle alunne. E’ stato solo un caso, infatti, che al momento dell’esplosione vicino all’ingresso della scuola ci fossero le inseparabili Selena, Melissa e Azzurra e le sorelle Veronica e Vanessa. In quel momento, in quel posto poteva esserci chiunque. Il pullman proveniente da Mesagne aveva lasciato le ragazze in viale Aldo Moro intorno alle 7,30. Non tutte sono andate subito vicino l’ingresso, non c’è mai una regola su chi deve raggiungere per prima la scuola, qualcuna si ferma a chiacchierare, altre vanno a comprare la colazione, altre approfittano dell’orario di arrivo anticipato per andare in classe a ripassare la lezione. È per questo motivo che chi non è rimasto coinvolto si sente miracolato: “Avremmo potuto esserci noi, è stato solo un caso, eravamo lì, a due passi”, si tormentano le altre ragazze della IIIA, la classe frequentata da Azzurra Camarda. Stesso incubo lo vivono tutti gli altri studenti. In quel posto a quell’ora poteva esserci ognuno di essi. Mai avrebbero pensato che andando a scuola si sarebbero trovati coinvolti in una tragedia di questo tipo. “A 17 anni non pensi che potresti morire andando a scuola, in uno dei luoghi più sicuri. Ti aspetti tutto ma non di saltare in aria per una bomba, questi fatti ti lasciano senza fiato, senza pensiero. Non sappiamo più chi è che deve proteggerci, fosse per noi non metteremmo più mai piede in quella scuola, per rispetto di chi ha pagato con la vita qualcosa che non ha commesso”. Chi non è rimasto ferito è sotto shock, le lacerazioni ce le ha nel cuore, nell’anima. Non sgorgano sangue ma amarezza, delusione, paura e sconforto. Tutti i ragazzi del Morvillo dopo l’esplosione si sono precipitati all’ospedale Perrino di Brindisi dove erano state trasportate le ferite più gravi. Hanno telefonato a casa per rassicurare i propri genitori e poi di corsa in ospedale a dare coraggio alle loro compagne. Quando hanno appreso la tragica notizia della morte di Melissa le lacrime e la disperazione hanno preso il sopravvento. “E’ un vero e proprio incubo” ripetevano, “queste scene le abbiamo viste solo nei film”. Le alunne della IIIA non hanno smesso di pregare, sperare di rivedere sorridere Azzurra. Non si sono mosse dal reparto “Grandi Ustioni” fino a quando le tendine delle finestre non si sono aperte per mostrare che la loro amata compagna di classe era viva. Anche Vanessa Capodieci e Selena Greco sono state sommerse dalle visite degli amici, anche loro ricoverate per ustioni, in chirurgia plastica, non corrono pericolo di vita ma hanno bruciature da scoppio su quasi tutto il corpo.

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