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Cronaca

“Le grate? Non le ho chieste io”

BRINDISI - Una materna alla mercé dei vandali, la dirigente scolastica chiede la messa in sicurezza, il Comune annuncia solo grate alle finestre. Alla Commenda la scuola dell’infanzia dal nome di una pioniera dei nuovi metodi educativi si trasforma in gabbia.

BRINDISI – Per fermare le incursioni notturne nella scuola dell'infanzia Montessori del quartiere Commenda a Brindisi la dirigente scolastica Angela Citiolo chiede la “messa in sicurezza” dell'edificio, il sindaco Mimmo Consales propone invece le grate di protezione esterne apribili per una spesa complessiva a carico del Comune di Brindisi di 20mila euro.

La scuola dell'infanzia rischia quindi di trasformarsi in una piccola casa circondariale. Sembrerebbe, però, che non esistano altre soluzioni. Il sistema di allarme, già installato, infatti servirebbe a ben poco. I ladruncoli riescono comunque a intrufolarsi nell'edificio.

“L’Amministrazione comunale sta attendendo in giornata una richiesta scritta da parte della dirigente scolastica, la professoressa Angela Citiolo, con cui si richiede al Comune la installazione di infissi di sicurezza. Si tratta, nello specifico, di grate esterne apribili dal costo orientativo di 20mila euro, a carico dell’Amministrazione comunale” ha precisato ieri in una nota il primo cittadino.

“Inutile dire che episodi di questo tipo non dovrebbero verificarsi, tanto più perché violano un ambiente in cui ci sono dei bambini che svolgono le proprie attività didattiche. Fermo restando che il Comune non ha obblighi di provvedere alla vigilanza e custodia degli edifici scolastici, in questo caso – dopo apposita richiesta scritta – stiamo cercando di andare incontro alle istanze di genitori ed insegnanti, procedendo alla installazione di grate che sceglieremo tra le meno ‘invasive’ possibili sia dal punto di vista estetico che di sicurezza. Opteremo, infatti, per quelle di tipo ‘apribile’ perché non causino problemi in caso di emergenza”.

Una richiesta scritta che probabilmente non arriverà mai, almeno non che abbia come oggetto le grate di protezione. Secondo la dirigente, infatti, nessuno della scuola avrebbe proposto l'installazione di questo genere di infissi, specie in un periodo di tanta crisi.

“Ad integrazione e chiarimento di quanto pubblicato fra il 18 e il 19 marzo 2013 da diverse testate giornalistiche locali, riguardo alle effrazioni e danni vandalici ai danni della scuola dell'infanzia Montessori, colgo l'occasione per ringraziare l'amministrazione comunale per aver accolto favorevolmente le richieste di messa in sicurezza della scuola in questione, pervenute sia dai genitori dei piccoli alunni che da me stessa”, scrive la dirigente scolastica Citiolo.

“È pacifico che la scrivente non ha né la competenza tecnica per valutare le possibili soluzioni relative alla messa in sicurezza dell'edificio, né la gestione finanziaria relativa agli interventi necessari. Perciò, fin dalle mie prime segnalazioni all'ente locale, risalenti a qualche mese fa, ho opportunamente segnalato la situazione ai preposti, dando solo dei possibili suggerimenti e demandando a chi di competenza la ricerca di soluzioni tecniche efficaci e finanziariamente compatibili”.

“Ad ogni buon fine, in data 18 marzo la scrivente – conclude la dirigente scolastica - inviava ancora una volta la richiesta di messa in sicurezza dell'edificio che ospita la scuola Montessori. ovviamente, tali atti rientrano in un più generale quadro di mancata educazione alla cittadinanza e al rispetto del bene comune e, benché la scuola si adoperi quotidianamente ed infaticabilmente per l'educazione alla cittadinanza, questa carenza sociale dà origine a tali problemi di pubblica sicurezza”.

Insomma, quella delle grate alle finestre non è stata una soluzione indicata dalla scuola, e i bambini in gabbia non sono una buona immagine per il livello di civiltà urbana. La Commenda come le scuole dei quartieri a rischio delle metropoli americane, di Napoli e Palermo (senza alcuna punta di razzismo, ovviamente)? Sembra una resa. Il sindaco nel suo comunicato di ieri ha detto che il Comune non è tenuto ad occuparsi della vigilanza delle scuole. Ma cosa deve proteggere, allora un’amministrazione comunale?

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