BRINDISI – Qualche spiaggia da cartolina ce l’ha anche Brindisi, ma sono di fatto interdette dalla mancanza di interventi anti-erosione. Qualcuno ci va lo stesso, dopo una lunga camminata dalla complanare della 379 oppure dal parcheggio di Apani dell’Area marina protetta di Torre Guaceto. Un cammino non agevole, sempre a causa dell’erosione.

Il pericolo di frana c’è. Basta poggiare una mano sulla falesia, che si sbriciola con estrema facilità. Argilla e creta sono diventate come pan grattato. Forse quei cinque milioni che la Provincia ha ricevuto dalla Regione Puglia per l’ambiente, e dirottati sui buchi di bilancio dell’ente impantanato in una fase di scioglimento di cui non si vede la fine, e in parte sulla società partecipata Santa Teresa, solo per farla sopravvivere sino al 31 luglio, sarebbero stati utili per mettere in sicurezza la spiaggia di Baccatani.

Le tamerici e la falesia sulla spiaggia di Baccatani

Qui, a destra e sinistra dell’area del Centro Velico di Torre Guaceto, le tamerici crescono sulla spiaggia quasi a contatto con l’acqua, le loro radici sembrano quelle delle mangrovie tropicali. I pezzi di falesia già erosi da molti anni formano dei piccoli faraglioni. Col mare calmo, lo scenario è spettacolare, incorniciato dagli isolotti poco al largo. I bambini trovano un fondale basso di sabbia per molte decine di metri.

E’ territorio di Brindisi, ma interamente compreso nell’area della riserva marina di Torre Guaceto, la spiaggia di Baccatani. Quando si interverrà per renderla agibile? E con quel tipo di intervento? Non certo con una messa in sicurezza come quella già vista a Sbitri, con alla base grandi massi di roccia. Sarebbe come mettere la parola fine all’uso della spiaggia. Guardiamoci le foto, e pensiamo ancora una volta al territorio e alle risorse sprecate di questa città