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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Gli ex Nubile: "Da due anni tutto fermo, pronti a presentare esposto in Procura"

Lettera aperta dei lavoratori dell'impianto di Cdr e della discarica di Autigno: "Perché non si è mai concretizzato il subentro della ditta Amiu, come previsto dall’ordinanza regionale?"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta degli ex lavoratori della ditta Nubile che prestavano servizio presso l’impianto di Cdr situato sulla strada per Pandi e la discarica di Autigno (entrambi i siti sono tuttora sotto sequestro nell'ambito di due diverse inchieste della Procura di Brindisi), alla luce anche della recente sentenza del Tar che, su istanza della ditta Ecologica Pugliese, ha annullato i verbali emessi dal Comune di Brindisi a carico del gestore del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, per il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata.

Prendiamo atto della sentenza al Tar a favore di Ecologica Pugliese e ci chiediamo: nella situazione che vive la città di Brindisi, con costi altissimi del servizio di smaltimento, perché i nostri rifiuti vengono trasportati fino alla discarica di Poggiardo, in provincia di Lecce?

Ciò significa che i camion che partono da Brindisi devono giornalmente percorrere 170 chilometri, nonostante la città sia in possesso di una discarica (quella di Autigno, ndr) che, una volta bonificata,può ricevere rifiuti per almeno altri 10-15 anni.

E poi c’è un impianto Cdr che con un progetto serio potrebbe essere convertito in impianto di compostaggio alla bisogna. In questo modo si abbatterebbero i costi del 60 per cento. E’ dal 2015 che è tutto fermo. Nonostante siano stati spesi circa 15 milioni di euro di soldi pubblici, sia la Regione che il Comune non hanno fatto nulla.

Dalla Regione sono arrivati fondi per una cifra pari a 2.400.000 euro, ma questa somma non è mai stata spesa. E invece la si sarebbe potuta utilizzare per avviare i lavori di ripristino degli impianti. Stiamo prendendo in seria considerazione l'ipotesi di presentare un esposto presso la Procura della Repubblica di Brindisi affinché si faccia chiarezza e soprattutto si sblocchi questa situazione.

Perché non si è mai concretizzato il subentro della ditta Amiu, come previsto dall’ordinanza regionale? Perché il Comune non si è mosso anche diversamente, ricorrendo a una municipalizzata o ad un affidamento? Siamo ormai alla disperazione. Da due anni siamo senza lavoro (e non per colpa nostra). La Nubile che ci deve ancora il 55 per cento delle nostre spettanze, ignorando un accordo firmato.

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