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Cronaca

Litoranea al buio: esposto in Procura per interruzione di pubblico servizio

Approda presso la Procura della Repubblica di Brindisi il caso dei lampioni spenti dallo scorso maggio sulla strada litoranea a nord di Brindisi. L’avvocato Marco Masi, su mandato del cittadino Pietro Scovino, ha presentato stamani un esposto per interruzione di pubblico servizio. Il residente si è dovuto rivolgere alla magistratura per provare a sbloccare la situazione

BRINDISI – Approda presso la Procura della Repubblica di Brindisi il caso dei lampioni spenti dallo scorso maggio sulla strada litoranea a Nord di Brindisi. L’avvocato Marco Masi, su mandato del cittadino Pietro Scovino, ha presentato stamani un esposto per interruzione di pubblico servizio. Il residente si è dovuto rivolgere alla magistratura per provare a sbloccare una situazione impantanatasi nelle pastoie burocratiche della pubblica amministrazione, con un rimpallo di responsabilità fra la Provincia di Brindisi, proprietaria della strada provinciale 41 (la litoranea appunto) e il Comune, che ha ottenuto dal consiglio comunale il via libera all’acquisizione del bene, anche se l’iter per il passaggio di proprietà sembra si sia arenato.

Ormai da sei mesi è buio fitto sul tratto di strada compreso fra lo stabilimento balneare Hemingway e località Giancola. Al calar del sole scatta il coprifuoco. I residenti delle villette situate lungo il dedalo di stradine che si snodano dalla sp 41 vivono con la paura di essere investiti mentre attraversano la strada (o che analoga sorte, come purtroppo avvenuto in più circostanze, tocchi agli animali domestici). Il rischio di furti in abitazioni e rapine, come rimarcato nell’esposto, è concreto. A qualcuno, del resto, è già capitato di ritrovarsi con la casa messa a soqquadro dai ladri.

Secondo la versione dei fatti fornita dalla Provincia attraverso una lettera inviata a Pietro Scovino, a causare l’interruzione del servizio sono stati dei ripetuti furti di cavi di rame verificatisi a ridosso dell’estate. La Provincia, ente sull’orlo della dismissione, non ha risorse economiche a disposizione per ripristinare l’impianto. Per questo l’amministrazione comunale, con delibera approvata lo scorso agosto dal consiglio comunale, aveva dato la propria disponibilità ad acquisire la strada. Ma adesso pare tutto fermo. Neanche un sopralluogo effettuato lo scorso 21 ottobre da rappresentati delle due amministrazioni ha sbloccato l’impasse.

E allora Pietro Scovino, dopo aver scritto al prefetto, ha deciso di giocarsi l’ultima carta: l’esposto in Procura a carico di ignoti. Nel documento si Esposto in procura sulla litoranea al buio-2parla di “drammatica situazione” che “rende invivibile la zona ai residenti che sono costretti a barricarsi in casa temendo, come già accaduto diverse volte, di essere vittime di rapine o furti”. “In questo contesto – si legge ancora nell’esposto – diviene impossibile anche la semplice passeggiata degli abitanti, l’essere raggiunti dai figli con i nipoti”.

Lo stesso Scovino, ad esempio, “è costretto a rinunciare ad avere la propria figlia con i nipoti a cena perché, al rientro, non vi sono le condizioni di sicurezza per una donna con prole di percorrere la strada completamente al buio”. La strada provinciale 41, “che è anche una zona marittima della città”, si è trasformata insomma “in una via risalente al medioevo in cui tutte le attività terminavano col tramontare del sole”. (Nella foto a destra, la prima pagina dell'esposto)

I cittadini rivendicano il diritto a disporre di un servizio per il quale pagano regolarmente le tasse (anche se Scovino, in occasione di un’intervista, ha preannunciato la volontà di non versare la rata della Tasi in arrivo a dicembre). Anche perché in gioco c’è la loro sicurezza. Ed allora è bene che si intervenga quanto prima, affinché nella malaugurata ipotesi in cui dovesse accadere qualcosa di grave, “non si possa dire – scrive l’avvocato – che ‘nessuno sapeva nulla’”. 

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