rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Lo stragista e la moglie imputati di calunnia

BRINDISI - E’ ancora una volta imputato lo stragista di Copertino, Giovanni Vantaggiato, stavolta insieme alla moglie, Giuseppina Marchello: il pm della procura di Brindisi Milto Stefano De Nozza ha chiesto il rinvio a giudizio di entrambi i coniugi per aver calunniato il maresciallo dei carabinieri Sebastiano Fiorita.

BRINDISI - E’ ancora una volta imputato lo stragista di Copertino, Giovanni Vantaggiato, stavolta insieme alla moglie, Giuseppina Marchello: il pm della procura di Brindisi Milto Stefano De Nozza ha chiesto il rinvio a giudizio di entrambi i coniugi per aver calunniato il maresciallo dei carabinieri Sebastiano Fiorita, che è parte offesa. L’udienza preliminare è fissata per il 5 giugno prossimo dinanzi al gup Maurizio Saso. Fiorita potrà costituirsi parte civile.

Inizierà invece il 17 marzo prossimo l’appello del processo di primo grado per l’attentato davanti alla scuola Morvillo Falcone. E’ stato formalizzato oggi, a margine della cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. L’ultima volta in cui l’imprenditore ora 70enne che dovrà passare in carcere il resto della sua vita ha parlato - in fase di indagine - del maresciallo Sebastiano Fiorita, indicandolo come il vero obiettivo dell’ira funesta scaraventata poi contro un gruppo di studentesse innocenti, è stato nel settembre 2012, in carcere.

Lo interrogava proprio il pm De Nozza che era deciso a scavare, ad andare avanti nel filone d’inchiesta sul primo attentato del bombarolo e inquadrare meglio una vicenda dai retroscena ancora non del tutto chiariti. Poi, ancora, in aula il 2 maggio 2013, nel corso del processo dinanzi alla Corte d’Assise di Brindisi al termine del quale è stato condannato all’ergastolo per la strage del 19 maggio 2012, costata la vita a Melissa Bassi, sedicenne di Mesagne e in cui sono rimaste ferite altre nove persone, tra studenti e passanti.

Aveva accusato in precedenza, insieme alla moglie Giuseppina Marchello, titolare della ditta di carburanti Marchello Sas, il maresciallo originario di Copertino, come la famiglia Vantaggiato, che ha prestato servizio a Torre Santa Susanna e Brindisi. Lo riteneva responsabile di concorso in truffa, tanto da procurargli l’iscrizione nel registro degli indagati nell’inchiesta da cui è sorto poi il processo a carico di Cosimo Parato, dei due fratelli e di una terza persona poi assolta.

Il procedimento a carico di Fiorita fu archiviato. Insomma una serie di circostanze varie in cui il sottufficiale dell’Arma si è ritrovato il dito puntato contro da chi, secondo l’accusa, sapeva perfettamente di accusarlo ingiustamente di aver commesso un reato. Vantaggiato e consorte, secondo l’impostazione della procura erano perfettamente consci che Fiorita era innocente.

L’ex comandante della stazione dei carabinieri di Torre, secondo Vantaggiato (che è difeso da Franco Orlando), avrebbe fatto conoscere i due imprenditori (Parato e Vantaggiato) tirandosi poi indietro quando Vantaggiato gli avrebbe chiesto aiuto per recuperare il denaro perso.

I soldi della famosa “truffa con assegni scoperti” che in realtà, a quanto poi appurato, non sarebbe mai stata commessa. Era infatti Vantaggiato, insieme a Parato, come è poi emerso, a certificare falsamente dati sulle consegne di gasolio, falsificando i libretti Uma, per poi ottenerne un ingiusto profitto. Insomma vi è tutta una serie di affermazioni formalizzate da i coniugi Vantaggiato contro Fiorita che dovranno essere valutate nella sede opportuna. Ancora una volta in un’aula di giustizia.

 

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo stragista e la moglie imputati di calunnia

BrindisiReport è in caricamento