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Cronaca

Locali comunali gratis per corso a pagamento

BRINDISI - Un corso di giornalismo a pagamento, per gli studenti, che fornisce un attestato ed eventuali crediti formativi per l’università (qualora le singole segreterie lo riconoscano), senza il sigillo dell’Ordine professionale ma con il patrocino del Comune che concede gratuitamente i locali di palazzo Guerrieri.

BRINDISI - Un corso di giornalismo a pagamento, per gli studenti, che fornisce un attestato ed eventuali crediti formativi per l’università (qualora le singole segreterie lo riconoscano), senza il sigillo dell’Ordine professionale di categoria ma con il patrocino del Comune che concede gratuitamente i locali di palazzo Guerrieri, e quindi luce, riscaldamento e tutti gli annessi e connessi a una società editrice di Roma, la Leconte, che cura la rivista internazionale di cultura “Storie”.

Il corso avrà inizio il 21 gennaio, terminerà il 27 febbraio. Le lezioni si terranno ogni martedì e giovedì dalle 15.30 alle 18.30 per un totale di 30 ore. Il corso lo conduce un giornalista pubblicista di Brindisi, Salvatore Vetrugno, già dipendente della News Sas che fu di Mimmo Consales e su cui vi sono indagini della magistratura. Sulla News, intendiamo, ma anche sul rapporto tra Consales e Vetrugno riguardo al cartellone degli eventi 2012 affidato a “Culturamiamo”.

Accade a Brindisi, dove in ambito giornalistico se ne sono sempre viste un po’ di tutti i colori, città il cui sindaco, Mimmo Consales, è giornalista professionista e prima di scendere in campo si è occupato con la News del servizio di comunicazione istituzionale e rassegna stampa per la gran parte degli enti pubblici indigeni, tra cui anche il Comune.

Partiamo da un presupposto: il suddetto corso di giornalismo rivolto a tutti, studenti e non, non garantisce l’accesso alla professione. Le modalità per iscriversi a uno dei due albi di un qualsiasi Ordine regionale sono tre: per chi vuole diventare pubblicista, va certificato lo svolgimento di attività giornalistica come attività non esclusiva, e bisogna dimostrare di aver scritto almeno un’ottantina di articoli in due anni, purché siano stati in qualche modo pagati da un datore di lavoro, l’editore di un giornale, una tv, una rivista sul web.

Per chi ambisce a fare del giornalismo un mestiere, allora si può (per la verità è piuttosto complicato riuscirci) ottenere il praticantato presso un giornale, una tv, o una redazione online, con regolare contratto di lavoro della categoria, di solito molto oneroso per il datore di lavoro, altrimenti si può frequentare dopo la laurea triennale una scuola di giornalismo o un master riconosciuti dall’Ordine professionale, a numero chiuso, che forniscono l’attestato che consente la partecipazione all’esame di Stato, prova scritta e orale, superato il quale si diventa giornalisti professionisti con tanto di tesserino. Questo in soldoni, giusto per comprendere di che si sta parlando.

Il corso di “editoria e giornalismo web” è un’altra cosa. Cultura generale, approccio con il mestiere, lezioni di scrittura giornalistica. Per un diploma che serve solo a fare curriculum o a ottenere al massimo qualche credito formativo di quelli previsti dai corsi di laurea d’ultima generazione. Non vi sono convenzioni con università o enti di istruzione superiore.

Non è detto perciò che le segreterie dei singoli corsi di laurea riconoscano la partecipazione al corso organizzato da “Storie” come attività utile a ottenere i crediti di cui si parla. “Bisogna chiedere in segreteria” ha risposto al telefono un’addetta contattata al numero indicato nel comunicato stampa dalla madre di una studentessa che chiedeva informazioni. Di certo c’è che si paga: 400 euro per ogni studente. Le modalità di iscrizione, ha chiarito la stessa addetta, sono indicate sul sito web di “Storie”.

“Per i migliori allievi, stage e tirocini – a spese dei frequentatori del corso, ndr - presso Storie (rivista internazionale di cultura, Roma); Leconte (editore, Roma); Versatile (service editoriale, Roma)” si legge nel comunicato. Quanto al contenuto del corso, esso si svolgerà con “Dispense con interventi, interviste didattiche e scritti inediti di Giuliano Giubilei (Tg3), Andrea Pancani (La7), Massimo Bucchi (la Repubblica) e Mario Capanna, fra gli altri. Con due saggi inediti sul mestiere di scrivere di Giuseppe Pontiggia e Sandro Ciotti.

Inoltre, interventi dal vivo e in video: Lucia Resta, Blogo; Gianluca Bassi, Storie; Barbara Pezzopane, Leconte; Giulia Borioni, Storie online e Versatile Web Agency; Gherardo Fabretti, Storie online; Ray Keenoy, Babel Anthology (GB); Andrew J. West, East Magazine (Australia); Lois Michal Unger, scrittrice (USA)”. E’ quindi una iniziativa privata, per altro a scopo di lucro. Perché mai la si dovrebbe allestire in uno dei palazzi del Comune?

Il sindaco, Mimmo Consales, non lo chiarisce, ma concede il patrocino gratuito e l’auditorium di Palazzo Guerrieri, con nota del 18 ottobre scorso: “In riferimento alla vostra nota del 30 settembre 2013, questa amministrazione – si legge in una nota a firma del primo cittadino – è lieta di concedervi il patrocinio morale. Si rammenta che la concessione del patrocinio comporta l’autorizzazione all’uso del logo e all’ostentazione del medesimo per l’iniziativa considerata”.

L’oggetto è: “concessione patrocinio per il corso di editoria, giornalismo e scrittura breve presso auditorium di Palazzo Guerrieri”. La richiesta formulata dalla rivista letteraria Storie, invece, è la seguente. Oggetto: “Richiesta di patrocinio gratuito per il corso di editoria, giornalismo e scrittura breve e di utilizzo gratuito dell’auditorium di palazzo Guerrieri”.

Vi è un elenco delle date (poi modificate con una nuova nota con la quale si è comunicato il rinvio del corso dallo scorso novembre a gennaio) e il dettaglio delle lezioni. Così sarà. Assicura l’addetta che fornisce informazioni al numero di telefono indicato, che in caso in cui non dovessero esservi iscrizioni sufficienti, i 400 euro da anticipare, saranno rimborsati. Vanno però versati all’atto dell’iscrizione. Di interrogativi da porsi, considerato tutto e anche che per l’utilizzo dell’auditorium paga Pantalone, ce ne sono a iosa. Uno su tutti: cui prodest?

 

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