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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Ostuni

"Omicidio di una donna, fallimento del sistema"

BRINDISI - Se c’è bisogno di una legge, allora la società ha fallito. O non ha raggiunto quel grado di “maturità” che le consente di superare la necessità di limiti, paletti, sanzioni, e deterrenti vari. Se n’è discusso oggi, nell’aula magna dell’istituto tecnico commerciale "Monnet" di Ostuni con il pm Milto Stefano De Nozza.

BRINDISI - Se c’è bisogno di una legge, allora la società ha fallito. O non ha raggiunto quel grado di “maturità” che le consente di superare la necessità di limiti, paletti, sanzioni, e deterrenti vari. Se n’è discusso oggi, nell’aula magna dell’istituto tecnico commerciale "Monnet" di Ostuni dove, in occasione della giornata mondiale della donna, si è tenuto un incontro dibattito organizzato dall’associazione "Il tocco di un angelo" cui ha partecipato il sostituto procuratore Milto Stefano De Nozza.

Al suo fianco la dirigente scolastica della scuola, Anna Luisa Saladino, il sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella che è anche un avvocato penalista, e le esperte dell’associazione ostunese fondata per fornire assistenza alle persone in difficoltà. Al di là di quel che si dice puntualmente in queste circostanze, delle frasi scontate sull’opportunità o meno di festeggiare, l’8 marzo o negli altri giorni dell’anno, la donna in tutta la sua meravigliosa unicità, è stata la contestualizzazione delle problematiche di genere a catturare l’attenzione della platea, composta dai ragazzi delle quinte che hanno ascoltato interessati gli interventi e che hanno posto le loro domande.

Ci sono nuove norme, più severe, alcune delle quali recentemente introdotte che intendono tutelare la vulnerabilità della figura femminile, vulnerabilità che è purtroppo un dato di fatto incontestabile. La legge sullo stalking, quella recentissima sul femminicidio. Il compito di rendere fruibili agli studenti le questioni di diritto è toccato al pm De Nozza “testimone di situazioni nelle quali le donne hanno già subito ferite fisiche o psicologiche, ferite profonde”.

“Il legislatore – ha spiegato il magistrato – si accorge purtroppo dei fenomeni solo quando esplodono”. Da qui la domanda: “Siamo soddisfatti?” “Statisticamente si – ha spiegato De Nozza – con i nuovi strumenti processuali siamo passati da 200 omicidi all’anno a 140. Ma questo è un ragionamento al ribasso”. Fondato su numeri, su statistiche. “Un singolo omicidio di una donna rappresenta il fallimento del sistema” ha proseguito. E se l’introduzione di norme più rigide riesce a contribuire per una certa percentuale, il resto lo si può fare quotidianamente cercando di penetrare nel tessuto sociale. L’Associazione nazionale magistrati lo fa da anni: “Cerco di dedicare un po’ del mio tempo agli studenti - ha detto De Nozza – e se lo faccio è perché spero che serva a non dover poi trovare nessuno di voi in un’ala di giustizia”.

Si è ricordato stamani il caso della donna di Carovigno vessata per anni dal marito, fatto di cronaca recentissimo. Ma senza citarle, semplicemente soffermandosi a cogliere tutti i risvolti delle difficoltà di relazione fra l’universo maschile e femminile, sono state in fondo rievocate le decine di storie di prigionia, violenza, sottomissione che si verificano ogni giorno e che non sempre attirano le luci della ribalta. Parlarne è l’unica soluzione, dunque. Per riuscire a evitare ogni degenerazione “fermandosi un attimo prima” se si è protagonisti attivi, cogliendo in tempo i segnali, se si rischia di finire nei panni di una vittima.

 

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