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Cronaca

Mafia: scattano sigilli e manette

SAN PIETRO VERNOTICO - Abitazione con garage e veicolo commerciale intestati “fittiziamente” al figlio per eludere la normativa antimafia, ma riconducibili al padre, per un valore complessivo pari a circa 200 mila euro. E scattano i sequestri e le manette da parte dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi, in applicazione della normativa antimafia, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Arrestato il pregiudicato di San Pietro Vernotico Tonio Marangio, 42anni.

SAN PIETRO VERNOTICO - Abitazione con garage e veicolo commerciale intestati “fittiziamente” al figlio per eludere la normativa antimafia, ma riconducibili al padre, per un valore complessivo pari a circa 200 mila euro. E scattano i sequestri e le manette da parte dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi, in applicazione della normativa antimafia, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Arrestato il pregiudicato di San Pietro Vernotico Tonio Marangio, 42anni.

L'uomo è gravato, tra l’altro, da precedenti penali per associazione di tipo mafioso, in quanto responsabile, in concorso con altri,  dei reati di  trasferimento fraudolento di valori e omessa comunicazione delle variazioni patrimoniali.

Marangio era stato condannato nel ‘99 in via definitiva per associazione mafiosa (416 bis) ed era tenuto per legge a comunicare ogni variazione patrimoniale, nell’arco di 10 anni (articolo 30, legge 646/82, omessa dichiarazione), alle autorità preposte. Tra il 2007 e il 2008 – secondo quanto accertato dai militari guidati dal maggiore Gabriele Sebaste – avrebbe acquistato casa, un Porsche Cayenne ed un Bmx modello X-Five – senza fornire alcuna documentazioni agli organi preposti.

La casa, da 8 vani, insieme con il garage sarebbero stati intestati al figlio, secondo gli investigatori in maniera fittizia, per eludere i controlli. Tentativo andato a vuoto dopo i controlli dei militari della Tributaria il cui lavoro investigativo è stato condiviso dal pm Luca Buccheri (che ha chiesto arresto e sequestri) e dal Gip Paola Liaci (che li ha disposti).

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