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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Malore al Perrino e regolamento 118

BARI - “Un fatto grave”, ha detto il presidente del gruppo regionale dell'Udc, Salvatore Negro, che in una interrogazione sulla vicenda segnalata da BrindisiReport.it accaduta nei pressi della camera mortuaria dell'ospedale Perrino di Brindisi.

BARI - “Un fatto grave”, ha detto il presidente del gruppo regionale dell'Udc, Salvatore Negro, che  in una interrogazione sulla vicenda segnalata da BrindisiReport.it accaduta nei pressi della camera mortuaria dell'ospedale Perrino di Brindisi, in cui una donna colta da malora ha dovuto attendere l'arrivo di una equipe del 118 di Mesagne, ha chiesto al presidente Nichi Vendola e all’assessore alla Sanità Elena Gentile di “conoscere con esattezza cosa prevede il protocollo del servizio sanitario pugliese in casi di emergenza come quello verificatosi nell’ospedale di Brindisi".

Negro chiede inoltre al governatore della Puglia e all'assessore alla Salute "se in presenza di una persona in difficoltà si possa derogare alle norme dello stesso protocollo e quali provvedimenti eventualmente si intendano assumere se si dovesse verificare che in tale occasione vi erano gli estremi per prestare le immediate cure alla donna e successivamente avvertire la centrale”.

Ma non è l'unico intervento sulla vicenda: “Cambiare subito il regolamento sull’utilizzo del servizio 118, per evitare che il cittadino oltre al danno sia vittima anche della beffa”,  sostiene il presidente de “La Puglia prima di tutto”, Francesco De Biasi, richiamando quanto accaduto ieri all’interno dell’ospedale “Perrino” di Brindisi.  “Se non fosse che la vicenda poteva anche avere risvolti drammatici – afferma De Biasi – si potrebbe raccontarla quasi come fosse una barzelletta".

"Come è mai possibile che un cittadino vittima di un malore all’interno di uno dei più grandi ospedali della regione, non possa essere soccorso direttamente, ma debba attendere l’arrivo di un’ambulanza del 118? Peraltro, un’ambulanza che è partita da Mesagne, neanche da Brindisi. Il che vuol dire che per essere ligi al regolamento si è messa a repentaglio una vita umana”, prosegue De Biasi.

Il quale ricorda un altro episodio simile, accaduto a Bari circa un mese fa: “Anche in quell’occasione – spiega – un cittadino fu vittima di un grave malore appena uscito dal Cup, dove si era recato per prenotare un esame. C’era un’ambulanza parcheggiata a trenta metri, eppure si rese necessario chiamare il servizio 118 e quindi un mezzo che proveniva dall’esterno del Policlinico. Assurdo, considerato che il pronto soccorso è praticamente alle spalle del Cup".

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