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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Moglie maltrattata per mesi, anche in presenza dei figli minori: arriva la condanna

Un uomo condannato in abbreviato a 2 anni e due mesi di reclusione per maltrattamenti e violenza privata. Assolto dal reato di violenza sessuale

In un’occasione avrebbe aggredito la moglie, schiaffeggiandola, tirandole i capelli e sputandole in faccia. Con cadenza quotidiana l’avrebbe ingiuriata e minacciata, anche in presenza dei figli minori. Un 51enne della provincia di Brindisi è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione.  La sentenza è stata emessa dal gup del tribunale di Brindisi, Barbara Nestore, al termine di un processo celebrato con rito abbreviato. L’uomo, difeso dagli avvocati Riccardo Mele e Maria Carmela Tateo, era accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e violenza privata. Il giudice lo ha assolto dal reato di violenza sessuale, condannandolo per gli altri due capi di imputazione.

I fatti si sono svolti fra il 2020 e ottobre 2021, in un comune della provincia di Brindisi. In questo arco temporale, “con condotte reiterate e quotidiane  - si legge nel capo di imputazione - di ingiuria, minaccia, aggressività e denigrazione”, l’imputato avrebbe maltrattato la moglie e l’avrebbe “sistematicamente” squalificata agli occhi dei figli, “anche al fine di ostacolarne il rapporto”. Nel febbraio 2021, in particolare, “sia durante la convivenza che dopo la sua interruzione, a seguito della convinzione che la donna intrattenesse una relazione con un altro uomo”, il 51enne avrebbe aggredito la consorte, provocandole escoriazioni al volto giudicate guaribili con prognosi di tre giorni. 

L’uomo avrebbe inoltre pronunciato frasi “offensive, denigratorie e di minaccia” nei confronti della donna, fra cui: “ti toglierò i bambini; ti devi prostituire e ci devi mantenere; nessuno vuole una madre così”. Tutto ciò anche davanti ai figli, che “abitualmente” sarebbero stati indotti a non consumare i pasti preparati dalla madre “asserendo che fossero avvelenati”. 

Particolarmente grave l’accusa di violenza sessuale, per aver costretto la donna ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà. E poi anche l’accusa di violenza privata, per aver sostituito la serratura dell’abitazione situata in una località costiera, di proprietà della moglie, dove era rimasto a dimorare con i figli, per non farla accedere.

Le indagini sono partite a seguito di una querela sporta dalla donna nell’ottobre 2021. Un anno dopo è stato disposto il rinvio a giudizio dell’imputato, con rito abbreviato. Il pm d’udienza, Gualberto Buccarelli, aveva chiesto una condanna a quattro anni e due mesi di reclusione. Il gup ha invece condannato il 51enne a due anni e due mesi per i maltrattamenti in famiglia e il reato di violenza privata, assolvendolo da quello di violenza sessuale, perché il fatto non sussiste. Lo stesso è stato inoltre condannato al risarcimento dei danni nei confronti della parte civile, rappresentata dall’avvocato Francesco Larocca, da liquidarsi in separato giudizio. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni. 
 

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