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Cronaca Ostuni

Tagli all'assistenza anziani: manifestazione per il "Pinto" a Bari

Anche il sindacato Cobas a fianco dei dipendenti e degli assistiti della residenza sanitaria socio-assistenziale Pinto di Ostuni, alle prese con i tagli decisi dalla Regione Puglia al numero degli anziani per i quali coprire le spese di assistenza

OSTUNI – Anche il sindacato Cobas a fianco dei dipendenti e degli assistiti della residenza sanitaria socio-assistenziale Pinto di Ostuni, alle prese con i tagli decisi dalla Regione Puglia al numero degli anziani per i quali coprire le spese di assistenza. Ciò, nel caso del Pinto, vuol dire solo 15 ospiti sui 45 presenti, a fronte di 40 unità di personale, che da mesi è alle prese con gravi problemi di retribuzione.  E per questo martedì alle 9 i dipendenti della struttura manifesteranno a Bari in via Capruzzi in concomitanza con una seduta del consiglio regionale.

Il problema riguarda ovviamente tutte le strutture socio-assistenziali del territorio, coinvolgendo centinaia di anziani, dichiara il Cobas. Nel Caso del Pinto, sono come già detto 30 gli anziani “definiti dalla Regione senza diritto  di cui molti con gravi patologie sono sostenuti ancora dalla cooperativa Orizzonti; la cooperativa che gestisce la struttura  non ha certamente il coraggio di buttarli in mezzo alla strada,  ma comincia a non saper più come fare ad andare avanti”.

Le rette infatti sono diminuite del 30 per cento. “Il sindacato Cobas , entrato da qualche mese come sindacato nella struttura , ha lavorato alacremente per porre il problema di cosa fare per questi anziani senza diritto prima alla direzione ASL di Brindisi e poi alla Regione, al punto che la stessa ha dovuto accorgersi dei problemi che aveva creato con delle decisioni che lasciavano per strada delle persone bisognose di cure, esseri umani che hanno diritto quindi ad interventi del servizio sanitario nazionale”.

Il Cobas afferma che la Regione si sta interrogando, tramite l’Avvocatura di Stato, sul quesito se gli anziani ospiti “attualmente hanno diritto ad un sostegno ed  eventualmente a  quale tipo di sostegno. Una risposta al più presto va comunque data , perché non è una qualsiasi patata bollente ma si tratta della vita di centinaia di persone tagliate fuori da qualsiasi  opportunità di cura”, aggiunge il Cobas.

“La proposta del Cobas avanzata prima alla Asl di Brindisi e poi alla Regione Puglia è quella di trovare  una soluzione magari per linee interne alle attuali strutture, riconvertendole secondo eventuali  decisioni future della Regione, per salvaguardare gli anziani e i lavoratori”.

Il sindacato Cobas di Brindisi infine ricorda che dipendenti della coopertaiva Orizzonti e anziani assistiti con le loro famiglie “non saranno quindi soli , ma avranno al fianco anche l’amministrazione comunale con il sindaco Gianfranco Coppola e l’assessore Maristella Andriola , che tanto hanno investito in quella struttura per rimetterla in ordine e che sostengono delle spese per mantenerla attiva. La Rssa Pinto-Cerasino è un patrimonio sociale ed umano che l’amministrazione di Ostuni non vuole assolutamente venga mortificato”.

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