Giovedì manifestazione contro la violenza sulle donne per le vie di Brindisi
Una manifestazione contro la violenza sulle donne si svolgerà giovedì prossimo, 30 giugno, alle ore 18, a partire da piazza Cairoli. Si tratta di un’iniziativa organizzata da un’assemblea di donne
BRINDISI – Una manifestazione contro la violenza sulle donne si svolgerà giovedì prossimo, 30 giugno, alle ore 18, a partire da piazza Cairoli. Si tratta di un’iniziativa organizzata da un’assemblea di donne, con l’obiettivo di “supportare e stare al fianco delle donne, esigere dalle istituzioni locali, nazionali ed europee politiche integrate di prevenzione e contrasto a questo grave fenomeno. Ci sono leggi da rispettare – si legge in una nota firmata da Lia Caprera, dell’associazione “Donne contro la violenza” - conquistate dopo lunghe lotte (legge sulla violenza sessuale e sullo stalking) e c’è la Convenzione di Istanbul da applicare”.
“La violenza maschile contro le donne è un continuum che si manifesta in tante forme: violenza psicologica, fisica, economica, atti persecutori (stalking), molestie e violenze sessuali. Il femminicidio è l’epilogo di una spirale che si può e si deve fermare. Di frequente il femminicidio avviene quando la donna decide di allontanarsi dal partner violento, separandosi o ponendo fine ad una relazione insopportabile e pericolosa”.
“Ha destato impressione la catena di femminicidi delle ultime settimane, che ha spezzato la vita a donne adulte, giovani e bambine. In alcuni casi la mano assassina di mariti o ex ha ucciso anche i figli, come è accaduto a Taranto”.
“Federica De Luca, di 30 anni, è uccisa dal marito in fase di separazione. L’uomo, solo dopo aver ucciso anche il figlio Andrea di 4 anni , si è suicidato. Dall’inizio dell’anno 60 donne sono state uccise. Quasi tutte avevano chiesto aiuto, quasi tutte si erano già rivolte alla polizia, eppure sono morte lo stesso”.
“Ogni tre giorni una donna viene uccisa, la strage continua! La violenza maschile sulle donne è un problema politico che affonda le sue radici nella disparità fra i sessi e nella discriminazione, confermandosi la più diffusa violazione dei diritti uman”i.
L’assemblea chiama il governo e le istituzioni “a rispondere di questa violenza e di queste morti, come prevedono le leggi e le convenzioni internazionali”.
L’assemblea inoltre chiede al governo Renzi, alla ministra alle Pari Opportunità Boschi, alla ministra per l’Istruzione Giannini, “di attuare sulla base delle proprie competenze e con urgenza i seguenti provvedimenti”: Sbloccare i fondi del Piano Nazionale Antiviolenza per il biennio 2015/2016; riconoscere i Centri Antiviolenza nati dalla pratica femminista e gestiti come luoghi di rafforzamento e autodeterminazione delle donne, nel rispetto dell’anonimato e della riservatezza; eseguire una mappatura sul territorio nazionale di detti Centri.; Finanziare i Centri Antiviolenza in modo stabile e con cifre adeguate, mettendo fine alla discrezionalità delle Regioni; attuare una politica di prevenzione: educazione fin dalla scuola dell’obbligo, informazione, campagne culturali, impegno della televisione pubblica e dei media.
A Brindisi il baluardo storico della lotta contro la violenza di genere è un nucleo di femministe che da oltre 40 anni è al fianco delle donne, ha costituito l’associazione “Io Donna” e dal 1991 gestisce un Centro Antiviolenza.
Viene pertanto rivolto l’invito alle manifestanti “a partecipare al corteo vestite di bianco con un accessorio rosso (scarpe, foulard, collane, ecc.), simbolo del femminicidio; a munirsi di tamburelli, nacchere, pentole, fischietti, ecc. Faremo rumore per attirare l’attenzione pubblica e delle istituzioni e dire stop alla violenza di genere. Gli uomini sono invitati a partecipare”.
In basso, la lettera dell'associazione "Donne contro la violenza" indirizzata alla sindaca Angela Carluccio