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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Mantovano al consiglio anti-crimine: "Stiamo lavorando su alcuni obiettivi concordati con le procure"

FRANCAVILLA FONTANA – Su un elemento tutti i consiglieri comunali sono stati d’accordo, anche se con diverse sfaccettature: a Francavilla c’è una recrudescenza della criminalità che si sta manifestando nello scontro tra le opposte fazioni malavitose che si contendono il controllo dei traffici illeciti. Una recrudescenza che va fermata con determinazione, con la partecipazione di tutti quelli che sinora hanno pensato: “Sin quando s’ammazzano tra di loro il problema non ci tocca”, e se ne sono stati chiusi in casa anche quando gli studenti, gli unici a scendere in piazza, hanno manifestato per l’uccisione del diciottenne Francesco Ligorio. “Non serve chiedere l’apertura di un commissariato – ha detto chiaro e tondo il sottosegretario all’Interno Mantovano -. E’ controproducente. Sin quando si avvia la procedura e viene aperto occorrono anni. Invece si ha bisogno di intervenire subito. Come stiamo facendo. Quantitativamente, in base alle esigenze, e qualitativamente per indagare bene e a fondo, per scoprire cosa c’è sotto lo strato superficiale”.

FRANCAVILLA FONTANA – Su un elemento tutti i consiglieri comunali sono stati d’accordo, anche se con diverse sfaccettature: a Francavilla c’è una recrudescenza della criminalità che si sta manifestando nello scontro tra le opposte fazioni malavitose che si contendono il controllo dei traffici illeciti. Una recrudescenza che va fermata con determinazione, con la partecipazione di tutti quelli che sinora hanno pensato: “Sin quando s’ammazzano tra di loro il problema non ci tocca”, e se ne sono stati chiusi in casa anche quando gli studenti, gli unici a scendere in piazza, hanno manifestato per l’uccisione del diciottenne Francesco Ligorio. “Non serve chiedere l’apertura di un commissariato – ha detto chiaro e tondo il sottosegretario all’Interno Mantovano -. E’ controproducente. Sin quando si avvia la procedura e viene aperto occorrono anni. Invece si ha bisogno di intervenire subito. Come stiamo facendo. Quantitativamente, in base alle esigenze, e qualitativamente per indagare bene e a fondo, per scoprire cosa c’è sotto lo strato superficiale”.

L’occasione per parlare di questo è stata la riunione monotematica tenutasi stamattina nell’aula magna della scuola “San Francesco” sulla questione ordine pubblico e sicurezza che negli ultimi tempi sta vacillando sotto i colpi di arma da fuoco dei killer. Proprio questa mattina, poco dopo le 8, è stata messa a segno una rapina ad un tabaccaio del centro cittadino. Ospiti con facoltà di parola Mantovano e il prefetto di Brindisi Nicola Prete. Tutti gli altri potevano solo assistere senza poter parlare. Mentre i consiglieri avevano diritto di parola ma per un massimo di 4 minuti a testa. Per questo nessun parlamentare vi ha preso parte (tranne Luigi Vitali che è consigliere comunale) e per questo l’opposizione ha protestato. Inizialmente aveva manifestato l’intenzione di disertare la riunione, ma poi vi hanno partecipato e sono intervenuti manifestando il dissenso per questa scelta e fornendo le loro indicazioni su come intervenire per far fronte a questa emergenza.

La riunione è stata aperta dal presidente del consiglio Francesco D’Alema. Quindi è toccato al sindaco Vincenzo Della Corte  fare gli onori di casa. Ha spiegato il motivo per cui è stato deciso di tenere il consiglio di mattina e nell’aula magna della “San Francesco”, di consentire solo ai consiglieri di prendere la parola e di contingentare gli interventi. “Il sottosegretario – ha detto Della Corte – aveva necessità di andare via entro le 12,30 per altri impegni istituzionali fuori regione”. Lo stesso Mantovano nel suo intervento conclusivo ha chiarito che nel pomeriggio doveva essere presente a Castel Volturno, alla inaugurazione della prima sezione di un’associazione antiracket.

Ma torniamo al sindaco. Della Corte ha ricordato che Francavilla è stata al centro di emergenze criminali in altre occasioni, tra il 1992 e il ’94. “Furono anni molto brutti – ha detto – ma riuscimmo a tornare alla normalità. Ce la faremo anche questa volta. Francavilla non è come Scampia”. Per il sindaco è importante che la gente si faccia sentire. “Mi preoccupa – ha aggiunto – che in strada, a manifestare, ci siano stati solo gli studenti”. “Chiediamo più sicurezza – ha  proseguito -. Sono certo che le forze dell’ordine hanno fatto un buon lavoro”. E rivolto a Mantovano: “Spero che lo Stato dedichi più risorse finanziarie. Mai lo Stato deve lesinare risorse per la sicurezza e, anche se non è l’argomento di oggi, per la sanità”.

Hanno poi preso la parola La Sorsa, La destra (“Attenzione a non far apparire la nostra città come un centro di camorristi e mafiosi”); Resta, Pd (“Siamo tutti d’accordo sul ripristino della condizioni di sicurezza, ma non si possono sprecare denari per manifestazioni finalizzate solo a pubblicità come questa di oggi”);  Capobianco (“Nella nostra città c’è un’escalation di fatti criminosi; fatti dovuti alla disoccupazione; molte persone sono costrette a delinquere per necessità”); Curto, Udc (“Il mio auspicio è di chiudere con un consiglio comunale unitario. Francavilla ha vissuto tre periodi ad alto rischio criminale: il primo nel 1992 con bombe e minacce ai politici; il secondo che portò alla morte del maresciallo Dimitri; il terzo è quello odierno, diverso dagli altri due, che è una guerra tra cosche”); Sarli: “Non sono d’accordo con quel manifesto di Rifondazione comunista che paragona Francavilla a Scampia; è necessario istituire un commissariato di polizia”); Iaia, Pdl (“Oggi si pongono le basi per pianificare la tutela del tessuto sociale. Francavilla non è come Scampia, è solo una città che merita attenzione”).

Vitali, Pdl (“La situazione di Francavilla è delicata; anche io l’avevo sottovalutata. Ritenevo che l’usura fosse la base, soprattutto dopo l’omicidio di San Michele Salentino; ora devo ritenere che altre sono le motivazioni. Non abbiamo bisogno di un commissariato, non è aumentando le forze dell’ordine che diminuiscono i reati. C’è bisogno di qualche elemento in più che svolga le indagini. Non ho gradito le esternazioni sulla stampa dei sindacati di polizia”); Filomeno (“Sottosegretario io l’apprezzo per quello che ha fatto ad Altamura; io consegno a lei e al prefetto una busta ciascuno con dentro dei documenti. Leggeteli, c’è pure il mio numero di telefono, sono a vostra disposizione, anche per chiarire il perché di certe delibere che sarebbe stato meglio non fare”).

Discorso conclusivo di Mantovano. “Sono qui per ascoltare e raccogliere elementi. Sono ben lieto di questo nuovo incontro dopo quello di dieci giorni fa, all’indomani dell’omicidio di un ragazzo e del ferimento di un’altra persona”. “Per quanto riguardo il numero degli operatori delle forze  dell’ordine – ha precisato Mantovano – devo far presente che la situazione di Brindisi è in controtendenza rispetto al resto dell’Italia. Mentre in ogni altro ci troviamo ad un -12% di personale, nel Brindisino  abbiamo un +7%. Vale a dire che a fronte dei 1.700 di cui dovrebbe essere composta la forza operante sull’intero territorio della provincia, ce ne sono 1.805, vale a dire 105 in più rispetto all’organico previsto”.

“Questo non vuol dire – ha proseguito – che a Francavilla stiamo lesinando. Ci sono già unità in più che abbiamo dislocato e che saranno aumentate a secondo delle necessità. Quello che stiamo facendo da tre anni a questa parte è un lavoro nuovo che sta dando risultati. Andiamo avanti con i cosiddetti ‘Progetti per obiettivo’. Individuiamo le necessità e poi moduliamo presenze e interventi, in sintonia con le forze dell’ordine locali e con la magistratura locale. Se dopo sei mesi non si raggiunge l’obiettivo, si rimodula il tutto. Ci chiedete: quanti uomini? Rispondo: quelli che servono. E’ un intervento, come abbiamo fatto a Caserta, nel Foggiano, nel Barese, in Sicilia, che non risparmia niente e nessuno. Certo, i controlli ferrei comportano disagi anche alle persone per bene”.

Mantovano ha spiegato: “Noi puntiamo ad individuare non solo i responsabili dei fatti criminosi, ma anche ciò che costituisce profitto illecito. Ogni dinamica criminale va contrastata per quella che è, senza farsi condizionare dal passato. Lo scenario attuale è incompatibile con quello di vent’anni fa. All’epoca c’era un’organizzazione fortemente verticistica, oggi non esiste più. Oggi ci sono realtà criminali molto circoscritte che non sempre si accordano nella gestione del territorio e scoppiano i contrasti sanguinosi. Come sta avvenendo ora. C’è la droga che ricopre sempre un ruolo significativo, ci sono le estorsioni, c’è l’usura. Quest’ultima, l’usura, non sempre viene esercitata dalla criminalità organizzata. Talora dipende dal rigido automatismo del sistema bancario che negli ultimi mesi si è irrigidito ancora di più.  Stiamo cercando una soluzione”.

Ed ha concluso definendo positiva la manifestazione di giovani che ha paragonato a quella di Palermo dei ragazzi di “Addio pizzo” e con l’impegno che presto tornerà a Francavilla per un altro incontro aperto a tutti.

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