Marò: “In custodia alla polizia”
KOLLAM - Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i marò indagati dalle autorità indiane per la morte di due pescatori indiani, resteranno in custodia della polizia fino al 5 marzo. Lo ha disposto nella tarda mattinata odierna un magistrato di Kollam. I due militari del Battaglione San Marco di Brindisi evitano così per il momento la carcerazione. L'udienza riguardante la situazione giudiziaria dei due marò (coinvolti nella sparatoria in mare del 15 febbraio scorso, nel corso dell’attività di protezione della petroliera “Enrica Lexie”) si è svolta alle 16 locali (le 11.30 italiane) davanti al magistrato, chiamato a decidere della loro sorte.
KOLLAM - Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i marò indagati dalle autorità indiane per la morte di due pescatori indiani, resteranno in custodia della polizia fino al 5 marzo. Lo ha disposto nella tarda mattinata odierna un magistrato di Kollam. I due militari del Battaglione San Marco di Brindisi evitano così per il momento la carcerazione. L'udienza riguardante la situazione giudiziaria dei due marò (coinvolti nella sparatoria in mare del 15 febbraio scorso, nel corso dell?attività di protezione della petroliera ?Enrica Lexie?) si è svolta alle 16 locali (le 11.30 italiane) davanti al magistrato, chiamato a decidere della loro sorte.
Hanno preso parte all?udienza - oltre ai due militari - i legali di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, il console generale a Mumbai Giampaolo Cutillo e l'addetto militare italiano in India, Contrammiraglio Franco Favre.
In pratica il magistrato ha stabilito di mantenere i due in custodia della polizia per altri 5 giorni (fino al 5 marzo), non optando per la disposizione della loro carcerazione a Trivandrum. A quanto si è appreso, anche in questa sede i responsabili italiani hanno chiesto di poter avere accesso a ogni fase della perizia balistica sulle armi sequestrate sulla Enrica Lexie.
Il problema - spiegano fonti indiane - sarebbe legato al fatto che la polizia scientifica ha una sua autonomia rispetto alla polizia dello Stato del Kerala, e che il regolamento riguardante le perizie che si svolgono nel Laboratorio scientifico di Trivandrum non autorizza presenze esterne, neppure di agenti indiani e quindi tantomeno di stranieri. Tuttavia sulla partecipazione di esperti italiani all'intera fase della perizia vi era fra India ed Italia un accordo di principio.