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Cronaca

Mattinata convulsa all'impianto di Cdr: i lavoratori Amiu restano fuori dai cancelli

I cancelli dell’impianto di Cdr sono rimasti chiusi. Due operai della ditta Amiu giunti a Brindisi per rimuovere circa 1200 tonnellate di rifiuti hanno fatto marcia indietro, insieme a una pala meccanica e a un Tir presi a noleggio dalla partecipata barese. Si fanno sempre più intricati i nodi riguardanti il servizio di trattamento e conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani

BRINDISI – I cancelli dell’impianto di Cdr sono rimasti chiusi. Due operai della ditta Amiu giunti a Brindisi per rimuovere circa 1200 tonnellate di rifiuti hanno fatto marcia indietro, insieme a una pala meccanica e a un Tir presi a noleggio dalla partecipata barese. Si fanno sempre più intricati i nodi riguardanti il servizio di trattamento e conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani. L’impianto di biostabilizzazione è fermo dai primi di dicembre, quando il vecchio gestore, la Nubile, portò via i suoi mezzi. Da allora, nonostante vari incontri fra i diversi attori coinvolti nella vicenda (organizzazioni sindacali, Amiu, dirigenti e sub commissari Oga), il destino dei 40 ex dipendenti della Nubile resta appeso a un filo.

Questi si sono ritrovati all’alba di oggi (15 gennaio) all’esterno del cantiere. Volevano far sentire la loro voce. Volevano manifestare il loro Polizia all'esterno dell'impianto di Cdr-2malcontento per la decisione dell’Amiu di affidare l'intervento ai proprio operai, servendosi dei mezzi di un’azienda salentina, anziché utilizzare le unità che già lavoravano nell’impianto di Cdr. Un’ordinanza firmata di recente dal commissario dell’Organo di governo d’ambito, Michele Emiliano, imponeva all’Amiu di svuotare il cantiere entro 7 giorni.

“Ma perché – si chiedono i lavoratori – l’Amiu non ha chiesto a noi di effettuare questo lavoro? Ci saremmo organizzati seguendo dei turni e avremmo espletato il servizio nei termini fissati dall’Oga”. Quasi tutti gli ex Nubile si sono posizionati davanti ai cancelli. C’erano i 26 lavoratori della platea storica tutelati dalla clausola di salvaguardia. C’erano due operai per i quali i sindacati si stanno battendo affinché vengano anch’essi assunti con contratto a tempo indeterminato. E poi 12 addetti che erano legati alla Nubile da un contratto a tempo determinato (4 di questi sono a casa dallo scorso giugno, gli altri sono stati licenziati alla fine di novembre).

ROberto APrile parla all'esterno dell'impianto di Cdr-2La situazione era tesa. Sul posto si sono recati i poliziotti della Digos, con il supporto di alcuni colleghi della sezione Volanti, dei carabinieri e dei vigili urbani. Intorno alle 9,30 sono arrivati i veicoli presi a noleggio dall’Amiu. Poco dopo, negli uffici amministrativi, è iniziato un incontro al quale hanno preso parte un dirigente dell’Amiu, i funzionari dell’Oga Fabio Lacinio e Gianluca Cuomo, i rappresentanti dei sindacati (Cgi, Cisl, Uil, Fiadel e Cobas) e gli stessi ispettori della Digos.

Se i lavoratori avessero ostacolato l’ingresso dei mezzi, si sarebbe configurata una condotta penalmente rilevante nei loro confronti. Ma questo non è accaduto perché intorno alle ore 12,30 i due addetti alla pala meccanica dell’Amiu, fra gli applausi dei colleghi brindisini, se ne sono andati.

Alla fine i sindacati hanno ottenuto un incontro con i rappresentanti dell’Oga che si svolgerà subito dopo l’assemblea dell’organo di governo d’ambito in programma per martedì prossimo (19 gennaio). Per il prossimo 25 gennaio, invece, è stata convocata presso la Presidenza della Regione Puglia la task force per l’occupazione.

A detta del sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, si tratta di "un’iniziativa utile ma forse troppo dilazionata nel tempo, atteso che c’è il rischio I sindacalisti-2concreto che questa vertenza sfoci in tensioni sociali al momento imprevedibili”. Già, perché fra i lavoratori si percepiva forte nervosismo. Gli stessi, infastiditi per il comportamento dell’Amiu, si erano già radunati nella mattinata di ieri (14 gennaio), in piazza Santa Teresa, all’esterno della prefettura. La maggior parte di essi non riesce a pagare bollette, mutui e canoni di locazione. Queste persone sono esasperate dalla mancanza di certezze sul loro futuro. Basti pensare che a più di un mese dall’uscita di scena della Nubile, non è ancora stato formalizzato il verbale sindacale attestante la definitiva interruzione del rapporto di lavoro col vecchio gestore (Nubile), in vista del passaggio di personale alla nuova azienda.

Lo stesso Consales manifesta “forte preoccupazione” per il destino degli ex lavoratori della Nubile, “in quanto è necessario che si concretizzino gli impegni più volte assunti nei loro confronti”.  “Ho molto apprezzato - prosegue il sindaco in una nota stampa - il ruolo di mediazione svolto dai rappresentanti sindacali per evitare che gli stessi lavoratori si rendessero responsabili del reato di interruzione di pubblico servizio, ma è sin troppo chiaro che questo territorio sta subendo l’ennesima mortificazione dal punto di vista occupazionale”.

IMG_4897-2Consales quindi invita la gestione commissariale dell’Oga ad “intervenire immediatamente a tutela delle maestranze che hanno operato fino a pochi mesi fa all’interno dell’impianto e nel rispetto degli impegni assunti anche al cospetto dei rappresentanti sindacali”.

Il presidente dell’Amiu, Gianfranco Grandagliano, rimarca però che la società barese “non ha mai avuto, né ha tuttora l'intenzione di penalizzare o prescindere dai lavoratori dell'impianto di biostabilizzazione brindisino”. “L'intenzione dell'azienda – si legge in una nota dell’Amiu - è sempre stata quella di agire e operare nel rispetto di quanto disposto dall'ordinanza regionale e della legge".

"Lo scorso 4  gennaio afferma ancora Grandagliano - abbiamo partecipato a un incontro con i rappresentanti dei lavoratori nel corso del quale, a fronte della richiesta di assumere 41 addetti, compresi i lavoratori con contratto a tempo determinato scaduto con la precedente gestione, abbiamo avanzato la proposta di assumere 26 lavoratori a tempo indeterminato, conformemente a quanto previsto  dalla normativa vigente e dall'art. 6 del Ccnl Federambiente”.

 “Pertanto – prosegue Grandagliano - in assenza di un accordo sindacale, per la fase di svuotamento dell'impianto abbiamo dovuto far ricorso alle nostre risorse. Tuttavia, una volta terminata la fase di svuotamento, avuto il parere favorevole degli enti competenti all'avvio dell'esercizio dell'impianto e raggiunto l'accordo con le organizzazioni sindacali, provvederemo ad assumere il personale da adibirsi all'impianto brindisino".

Grandagliano invita tutte le parti in causa alla tranquillità. L’impressione, però, è che non sarà semplice sbloccare l’impasse. Fra i problemi da risolvere c’è anche quello riguardante i lavori di bonifica della discarica comunale di contrada Autigno, tuttora sotto sequestro. Chi li sosterrà: la Regione o i Comuni? E ancora: quando partiranno gli interventi di ammodernamento dell’impianto di biostabilizzazione?

E’ bene che le risposte arrivino in fretta, se si considera che dallo scorso 4 dicembre (come previsto da un’ordinanza di Emiliano) la discarica di Formica Ambiente riceve quotidianamente tonnellate di rifiuti non sottoposti a trattamento di biostabilizzazione.

L’unica questione che ha avuto un esito positivo, intanto, è quella riguardante il pagamento degli stipendi. Con una determina firmata dal responsabile del Servizio Ecologia, infatti, il comune di Brindisi si è impegnato a liquidare le spettanze maturate dagli operati nei mesi di ottobre e novembre, per un ammontare complessivo di 53mila 753 euro. 
 

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