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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Viale Gran Bretagna

Mauro Maniglio, vittima innocente della mafia: 25 anni fa l'omicidio

Si è svolta presso parco Maniglio la cerimonia di commemorazione dello studente brindisino che 25 anni fa fu ucciso per uno scambio di persona a Casalabate

BRINDISI - La notte fra il 13 e il 14 agosto del 1992 Mauro Maniglio stava percorrendo insieme al cugino il lungomare di Casalabate. I due erano in sella a una moto. Mauro aveva appena 17 anni. Un killer della Scu che poche ore prima aveva commesso un omicidio confuse il giovane brindisino, studente del liceo scientifico Monticelli, per un esponente di un clan rivale. Temendo che questi fosse sul punto di vendicare il delitto appena compiuto, il malvivente fermò la sua moto, si diresse verso Mauro e lo uccise con un colpo di pistola.

Sono trascorsi 25 anni da quella tragedia. L’associazione Libera stasera ha ricordato Mauro con una cerimonia che si è svolta presso il parco intitolato alla memoria dello studente, al rione Bozzano. Erano presenti anche i rappresentanti di Anpi, Spi Cgil, Unione degli studenti e associazione Quartiere Paradiso. C’erano i genitori di Melissa Bassi, il questore di Brindisi, Maurizio Masciopinto, diversi residenti del quartiere e i compagni di scuola di Mauro.

Cerimonia Mauro Maniglio-3

Commovente è stato il monologo con cui Valerio D’Amici, volontario dell’associazione “Libera – Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie” ha ripercorso le ultime ore di vita di Muro. Poi sono intervenuti anche Gianmarco Palumbo, coordinatore provinciale di Uds Brindisi, e il professor Nando Benigno, di cui Mauro fu studente.

“E’ importante anche per noi studenti - dichiara Gianmarco Palumbo - partecipare a questa iniziativa organizzata da Libera, proprio perché Mauro Maniglio era un ragazzo come noi. Era un nostro coetaneo che per sbaglio è morto sotto il fuoco della mafia: una mafia che sta ritornando a sparare, esercitando un controllo violento anche all’interno della nostra regione. La lotta alla Mafia – conclude Palumbo – non deve essere solo una lotta delle istituzioni, ma deve coinvolgere anche i cittadini e gli studenti, attraverso l’istruzione, la socialità e l’integrazione. Noi ci auguriamo che nella nostra città si aprano dei percorsi che non siano solo per gli anniversari ma che siano strutturali e possano portare a una presa di coscienza di tutti”. 

Cerimonia Mauro Maniglio 2-2

“Non bisogna dimenticare le vittime di mafia – dichiara il questore – proprio alla luce degli aventi tristi avvenuti pochi giorni fa (il riferimento è all’agguato mafioso del Gargano, in cui hanno perso la vita due contadini innocenti, ndr), proprio per non dimenticare. Proprio perché va ricordata la memoria di chi ha pagato con la propria vita un prezzo altissimo, essendo anche lontani da questi fenomeni”. 

Al termine della cerimonia, una composizione floreale è stata deposta sotto la lapide in memoria di Mauro. Fra le margherite e i girasoli spuntava la foto di Mauro, ritratto nel fiore degli anni, con un sorriso da bravo ragazzo al quale è stato impedito di vivere la propria vita.  

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