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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Maxi sequestro Finanza: 500 chili marijuana

TORRE SANTA SABINA - In riva al mare chili e chili di marijuana: un maxi sequestro di droga è stato eseguito nel pomeriggio a Torre Santa Sabina. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Brindisi hanno scovato all’interno di una abitazione al mare, un quantitativo di sostanza pari a quasi 500 chili.

TORRE SANTA SABINA - In riva al mare chili e chili di marijuana: un maxi sequestro di droga è stato eseguito nel pomeriggio a Torre Santa Sabina. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Brindisi hanno scovato all’interno di una abitazione nella marina di Carovigno  un quantitativo di sostanza pari a quasi 500 chili. Si tratta quasi certamente di una "gubbia" per merce contrabbandata dall'Albania via Canale d'Otranto.

Gli uomini delle fiamme gialle, al comando del maggiore Giuseppe Maniglio, si sono recati sul posto non a caso. Nell’ambito di indagini nel settore dello smercio di droga oltre che del traffico di stupefacente proveniente in tutta probabilità dall’altra sponda dell’Adriatico gli investigatori si sono recati nella località marittima del territorio di Carovigno proprio mentre erano in atto strani movimenti.

C’era un furgone e al suo interno 360 chili di droga. Il mezzo, con tutto il suo carico di “erba” era diretto nei pressi di una villetta all’interno della quale c’erano altri 120 chili di sostanza della stessa tipologia. Il blitz ha avuto luogo quando ancora il sole non era tramontato e Santa Sabina, località che è popolata anche di inverno da persone che lì si sono stabilite, era tutt’altro che deserta. Impossibile non notare il via vai di auto della Finanza che si sono poi dirette a Brindisi presso il comando provinciale di via Nicola Brandi.

Ingente il quantitativo che è stato sottoposto a sequestro. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria stanno ora compiendo accertamenti su tre persone che si trovavano sul luogo al momento del rinvenimento della droga. Non è escluso che possano esservi importanti sviluppi. Indagini sono in corso, non soltanto per circoscrivere la responsabilità dei soggetti in questione rispetto a ipotesi di spaccio o peggio ancora di traffico di droga, ma anche per stabilire la provenienza del carico di marijuana depositata a Torre Santa Sabina.

La scelta del luogo in cui conservarla, probabilmente in via provvisoria, dev’essere tutt’altro che casuale. Non va dimenticato che gli scogli e le spiagge della zona, attorno a cui si sono registrati in passato numerosi sbarchi notturni, guardano all’Albania. E proprio nel Paese delle Aquile, si sa, si fanno affari con la coltivazione delle piante di canapa indiana, economia illegale di cui vivono intere comunità riconvertite alla coltivazione e alla lavorazione della Cannabis: c’è, ormai da tempo, infatti, una fervida attività para commerciale che riguarda proprio la sostanza la cui vendita non è consentita in Italia così come nella gran parte dei paesi dell’Unione europea, salvo qualche eccezione.

 

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