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Cronaca

Mazzotta: "Le fatture le chiesero loro"

CELLINO SAN MARCO – Continua a dichiararsi innocente Cosimo Mazzotta l’ex esponente della Sacra Corona, affiliato al clan Buccarella, uscito dal carcere l’estate scorsa dopo 18 anni di detenzione e tornato in cella il dieci gennaio scorso perché accusato di tentata estorsione e violazione delle prescrizioni imposte dal provvedimento di sorveglianza speciale. Nella mattinata di oggi è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia alla presenza del suo legale di fiducia Ladislao Massari. Il 48enne ha negato tutto.

CELLINO SAN MARCO – Continua a dichiararsi innocente Cosimo Mazzotta l’ex esponente della Sacra Corona, affiliato al clan Buccarella, uscito dal carcere l’estate scorsa dopo 18 anni di detenzione e tornato in cella il dieci gennaio scorso perché accusato di tentata estorsione e violazione delle prescrizioni imposte dal provvedimento di sorveglianza speciale. Nella mattinata di oggi è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia alla presenza del suo legale di fiducia Ladislao Massari. Il 48enne ha negato tutto.

Secondo gli investigatori Mazzotta, 48 anni, “nel mese di settembre scorso, dopo aver avvicinato un imprenditore, che avrebbe dovuto eseguire dei lavori di costruzione presso un’azienda vinicola cellinese, avrebbe chiesto, a fronte della consegna di fatture false, somme non meglio quantificate di denaro, minacciandolo implicitamente che nel caso non avesse aderito alla sua richiesta, avrebbe posto in essere ritorsioni”. Le fatture dovevano essere scontate – sempre secondo gli investigatori – presso il titolare dell’azienda vinicola, probabilmente il vero obiettivo dell’estorsione poi fallita.

L’ex esponente della Scu, che 18 anni fa fu arrestato per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e tentato omicidio, questa mattina ha raccontato la sua versione dei fatti. Avrebbe emesso fatture maggiorate attraverso la ditta di gestione del distributore di carburante di famiglia perché espressamente richiestogli dall’imprenditore edile che poi lo ha denunciato ai carabinieri, operazione necessaria per un maquillage fiscale in cui sarebbe stata coinvolta anche la nota cantina.

Tutto da verificare. Intanto Mazzotta resta in carcere. Il suo arresto è avvenuto su ordinanza firmata dal gip Valerio Fracassi la mattina del 10 gennaio scorso a conclusione di una lunga attività di indagine in cui si è accertata la tentata estorsione da parte dell’indagato nei confronti dell’imprenditore edile cellinese. Da quanto è stato appurato dagli investigatori, inoltre, dal momento in cui Mazzotta è tornato in libertà in paese si sono verificati diversi attentati incendiari e danneggiamenti a carico di commercianti e imprenditori locali.

Il 48enne durante le presunte minacce pare che intimorisse le sue vittime facendo leva sulla sua statura criminosa derivante dai suoi precedenti per associazione per delinquere di tipo mafioso. Nel corso della perquisizione effettuata presso la sua abitazione, inoltre, i militari hanno rinvenuto documentazione “sospetta” che è stata sequestrata e che potrebbe fornire ulteriori prove per eventuali responsabilità.

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