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Cronaca

"Melissa mi guardò. Poi il silenzio"

BRINDISI – E’ stato il momento più duro per Rita Bassi, la mamma di Melissa, la deposizione di Federica Calabretti, la passeggera di un pullman proveniente da Perugia e arrivato a Brindisi pochi istanti prima dell'esplosione. La giovane testimone ha descritto la scena dell’attentato: "C'erano corpi carbonizzati, c'era Selena che veniva verso di me e gridava: Melissa, Melissa". La madre della giovanissima vittima ha chinato il capo, sostenuta dal marito Massimo.

BRINDISI – E’ stato il momento più duro per Rita Bassi, la mamma di Melissa, la deposizione di Federica Calabretti, la passeggera di un pullman proveniente da Perugia e arrivato a Brindisi pochi istanti prima dell'esplosione. La giovane testimone  ha descritto la scena dell’attentato: "C'erano corpi carbonizzati,  c'era Selena che veniva verso di me e gridava: Melissa, Melissa". La madre della giovanissima vittima ha chinato il capo, sostenuta dal marito Massimo.

L’unico uomo che ha visto almeno una parte dell’ordigno prima dell’esplosione, composto da tre bombole di gpl vuotate dal gas e parzialmente riempite con nitrato di ammonio, dotate di innesco elettrico comandabile a distanza, è stato uno dei collaboratori scolastici dell’Ipsss Morvillo Falcone, Francesco Calavita. "Ho aperto il cassonetto, ho visto una bombola bianca senza fili. Poi c'era una busta nera per la spazzatura", ha detto il teste d’accusa i due pm.

Il cassonetto blu per la differenziata che era addossato alla recinzione della scuola a una decina di metri dal cancello d’ingresso principale dell'istituto professionale. "Quando ho sentito l'esplosione  ho subito pensato al bidone. Poi sono sceso, ed era disintegrato", ha detto ancora Francesco Calavita nel corso della deposizione di questa mattina. Nel corso delle indagini, alcuni investigatori pensarono che l’attentatore avesse deciso di azionare il telecomando subito dopo, proprio notando il bidello sollevare il coperchio del cassonetto dove aveva nascosto la bomba, temendo che l’uomo potesse dare l’allarme e mandare in fumo il suo piano.

Ascoltato anche un passante, Gianluca Altavilla, che attorno all'1.40 della notte antecedente all'esplosione ha detto di aver visto un uomo con i capelli brizzolati, alto circa 1 metro e 70 che frugava in un cassonetto: "Aveva un vestito scuro, giacca e pantalone, non sembrava un barbone" ha affermato rispondendo alle domande del pm.

Drammatico il racconto di Selena Greco, la cui testimonianza è stata anticipata ad oggi, come quella di altre ragazze ferite nello scoppio: "Melissa mi ha guardato, le ho appoggiato la mano sulla spalla. Ha gridato, poi e' rimasta in silenzio".  L’immagine dell’esplosione: "Ho visto tutto arancione, ero avvolta dalle fiamme. Ho sentito una spinta da dietro, poi sono andata in bagno e ho chiamato mamma le ho detto di venire perché era successo un incidente, credevo di essere stata investita, poi ho visto Azzurra e Melissa e ho capito che era accaduto qualcosa di piu' grave", ha raccontato.

Anche Selena Greco, come Azzurra, ha riferito di aver notato un uomo seduto su una panchina, con un giornale tra le mani, due settimane prima dell'attentato: "Era buffo, indossava una giacca elegante e le scarpe da ginnastica". Ha poi dichiarato, rispondendo alle domande, che alla luce delle immagini di Giovanni Vantaggiato, unico imputato per la strage, diffuse dalle televisioni,  può ora ritenere che si tratti della stessa persona.

Selena  non va più a lezione alla Morvillo: "Sono tornata a scuola, quest'anno - ha detto rispondendo alle domande degli avvocati di parte civile Marcello Falcone e Rosanna Saracino - ma ho frequentato le lezioni per un mese, poi non ci sono piu' andata. Non continuo, non mi sento piu' a mio agio, per me la scuola e' finita quel giorno”.  E’ stato poi il turno di Anna Canoci, Alessandra Gigliola e Sabrina Ribezzi che hanno descritto nei particolari dove si trovavano al momento della deflagrazione.

La quarta udienza è per lunedì 4 febbraio. Tra i testimoni, l'autista di Giovanni Vantaggiato, Giovanni Chiriatti, e le sorelle Veronica e Vanessa Capodieci (Veronica risultò la più grave delle ferite). Quindi, Maria Luisa Congedo, persona che ha riportato lesioni nell'attentato, Giorgio Magagnino e Demetrio Vizzi, commercianti della ditta da cui Vantaggiato acquisto' il telecomando, Francesca Pietrafitta e Antonio Lioce, due passanti.

Il 13 febbraio sara' invece ascoltata la moglie dell'imputato, Giuseppina Marchello che, stando a quanto ha riferito il legale Franco Orlando, si avvarra' della facolta' di non rispondere. Il 20 febbraio, invece, sara' sentito Cosimo Parato, prima vittima dell'imprenditore 69enne di Copertino che nel febbraio del 2008 tento' di ucciderlo perche' - ha poi detto ai magistrati - lo riteneva responsabile di una truffa da piu' di 300mila euro compiuta in suo danno.

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