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Cronaca

Meno spiaggia, stesso mare

SAN PIETRO VERNOTICO – Stessa spiaggia stesso mare. A poche settimane dall’inizio della stagione estiva le marine di competenza dei Comuni di San Pietro Vernotico e Torchiarolo (Campo di Mare, Torre San Gennaro, Lido Presepe, Lido Cipolla e Lendinuso) si trovano esattamente come gli anni passati se non peggio. Nessun intervento nell’invernata è stato messo a punto per rendere il soggiorno dei villeggianti più confortevole.

SAN PIETRO VERNOTICO – Stessa spiaggia stesso mare. A poche settimane dall’inizio della stagione estiva le marine di competenza dei Comuni di San Pietro Vernotico e Torchiarolo (Campo di Mare, Torre San Gennaro, Lido Presepe, Lido Cipolla e Lendinuso) si trovano esattamente come gli anni passati se non peggio. Nessun intervento nell’invernata è stato messo a punto per rendere il soggiorno dei villeggianti più confortevole.

C’è di più: uno degli stabilimenti balneari di Torre San Gennaro (marina di Torchiarolo), lo storico Lido Felix oggi Bar Zoki, di Lino Corigliano, rischia di non aprire con ombrelloni e sdraio per via dell’erosione costiera. Il mare ha mangiato il tratto di spiaggia che ogni anno l’imprenditore prende in gestione per la stagione balneare.

“Sono anni, ormai, che chiedo interventi. Nella marina di Torre San Gennaro l’erosione costiera ha dimezzato l’arenile e spazio per ombrelloni e sdraio non ce ne è più. Non posso garantire ai miei clienti una stagione completa e quindi non ho aperto la campagna abbonamenti e non credo che lo farò. Rischierei di dover rimborsare buona parte dell’affitto”.

Un problema, quello dell’erosione, che riguarda la costa brindisina in tutta la sua lunghezza. Nelle marine a sud del capoluogo l’unico intervento previsto è quello di consolidamento della falesia in località Cipolla. Il bando è stato pubblicato qualche mese fa ma l’inizio dei lavori non è ancora previsto.

“A Torre San Gennaro ci vorrebbero di frangi-flutti. Solo con questo tipo di intervento si può salvare quel poco di spiaggia che è rimasto. Ma a quanto pare nessuna delle amministrazioni comunali e provinciali) che si sono susseguite negli ultimi anni ha mai preso sul serio questo problema”, aggiunge Lino Corigliano.

Eppure le marine a sud di Brindisi ogni anno sono vengono popolate da villeggianti e turisti. La maggior parte dei sanpietrani e dei torchiarolesi ha la residenza estiva lungo il litorale brindisino e da giugno a settembre vi si trasferisce per trascorrere la stagione balneare. Nei mesi di luglio e agosto, poi, c’è anche una buona affluenza di turisti: i relativi figli e parenti che vivono al nord trascorrono buona parte delle ferie estive nella casa al mare dei propri congiunti. A questi si aggiungono gli amici degli amici.

I servizi, però, sono sempre meno e quelli che in estate dovrebbero trasformarsi in piccoli poli turistici non sono altro che agglomerati di case (ben tenute dai proprietari) circondati da strade rotte, spazzatura e desolazione. Ieri i primi spiaggianti che timidamente hanno provato a respirare la prima aria d’estate hanno trovato un arenile sporco e sommerso dalle alghe. Pieno di insetti e rifiuti del mare.

L’ex riserva naturale di Torre San Gennaro, l’Acquatina, rifugio di uccelli migratori, è diventata ricettacolo di topi e zanzare. Il porticciolo turistico, che un tempo era il fiore all’occhiello della marina e che spesso è entrato a far parte dei panorami delle cartoline, oggi non è altro che un deposito di barche di quei pochi pescatori che ancora vedono il mare come una risorsa e che ne hanno fatto l’attività principale per vivere. Completamente privo di servizi. Anche per questa situazione sono state fatte numerose richieste di intervento di riqualificazione. Tutto ovviamente è rimasto inascoltato.

Campo di Mare, la marina attigua a Torre San Gennaro, non è da meno. Le palme del lungomare sono quasi seccate, le strade sono sporche e la spiaggia non è ancora stata predisposta per ricevere i villeggianti. Eppure l’ordinanza di balneazione del 2012 prevede l’inizio della stagione estiva per il primo di maggio. I Comuni, però, forse ancora non lo sanno.

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