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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Mensa scolastica, no alla Markas: nessun rinnovo, nuovo bando

Previsti 300mila utenti l’anno a fronte di una spesa di milione e 320mila euro: 4,40 euro a pasto

BRINDISI – Nuovo appalto per il servizio di ristorazione scolastica, dopo che il Comune di Brindisi ha confermato la volontà di “non usufruire della possibilità di rinnovo in favore della società Markas”, titolare del contratto dal 15 dicembre 2014. Scelta maturata dopo le proteste dei genitori in relazione alcuni piatti servizi agli alunni.

Il bando di gara

mensa scolastica milano-2-2Il Comune di Brindisi chiede la preparazione di 300mila pasti l’anno per gli alunni del capoluogo, partendo dal prezzo singolo di quattro euro e quaranta centesimi (iva esclusa) per un costo pari a un milione e 320mila euro.

Il via libera alla gara è arrivato il 7 marzo 2018, con determinata del dirigente responsabile dell’ufficio Contratti, Costantino del Citerna. In tal modo è stato approvando il bando di gara con procedura aperta per la gestione della mensa, presso il centro di cottura comunale che si trova in via Basento, nel quartiere Perrino. Appalto della durata di tre anni, con possibilità di proroga per due anni, in caso di gradimento degli utenti e quindi dell’Amministrazione cittadina.

Gli utenti 

Il servizio è rivolto ai bambini delle scuole dell’infanzia e agli studenti delle primarie e secondarie di primo grado che si trovano a Brindisi, nonché destinato ai piccoli del nido di via della Torretta. Tutti i giorni, escluso il sabato, dal primo ottobre sino al 31 maggio, periodo coincidente con il calendario scolastico. Ovviamente la ditta dovrà prendere atto di esigenze differenti comunicate dai dirigenti scolastici, in base alle ore di lezione in ogni istituto.

Per i pasti “non potranno essere utilizzati generi precotti, liofilizzati, congelati o surgelati, fatta eccezione per ortaggi e verdure (odori esclusi) che potranno anche essere surgelati e il pesce che dovrà essere solo surgelato per i tipi di merluzzo e nasello e potrà essere congelato per gli altri tipi”, si legge nel capitolato. “Nei casi di necessità determinati da motivazioni di salute, culturali o religiose la ditta appaltatrice è obbligata a fornire, in sostituzione del pasto previsto dal menù del giorno, pasti alternativi la cui composizione sarà stabilita dalla Uo di Igiene della Nutrizione della Asl.

Il costo e il numero dei pasti

L’importo totale posto a base della gara è pari a tre milioni e 690mila euro, Iva esclusa, oltre oneri per la sicurezza per 9.900 euro non soggetti a ribasso. Quanto al numero dei pasti, il Comune ha precisato che si tratta di indicazioni, non costituisce cioè impegno, poiché dovrà essere quantificato sulla base degli ordini provenienti dalle scuole. La stima, al momento, è ferma a un milione e mezzo di passi per il periodo di durata dell’appalto, con una previsione di 300mila l’anno e duemila al giorno.

“Al fine di non generare disservizi e difficoltà d'uso all'utenza, all'ufficio comunale nonché alle segreterie degli uffici scolastici, la ditta appaltatrice dovrà garantire la funzionalità, a propria cura e spese di un programma applicativo per la gestione informatizzata del servizio compatibile con quello attualmente in uso all’Amministrazione”, è stato scritto nel capitolato .

L'affidamento del servizio di ristorazione scolastica “sarà effettuato a favore del concorrente la cui offerta risulti più vantaggiosa sotto il profilo del merito tecnico-organizzativo, della qualità del servizio e delle sue modalità di gestione, e del prezzo unitario a pasto offerto in sede di gara”.

I controlli 

Il Comune di Brindisi-2I controlli sui pasti potranno essere effettuati in ogni momento, sia presso il luogo di cottura che nei refettori scolastici, da personale dell’Amministrazione Comunale o da delegati oppure dai dipendenti del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione della A.S.L. territoriale. Lo stesso vale per i  componenti del Comitato Mensa Comunale.

“Un pasto completo uguale a quelli distribuiti nelle scuole dovrà essere conservato a cura della ditta nel centro cottura per almeno 72 ore per eventuali controlli”.

Il personale

L’impresa Aggiudicataria, deve prevedere le seguenti figure professionali: un dietista, in possesso del relativo titolo di studio e un direttore con qualifica professionale idonea a svolgere tale funzione ed in possesso di un’esperienza almeno triennale nella stessa posizione sempre nel  settore della ristorazione scolastica di dimensione, o consistenza, almeno pari a quelle oggetto dell’appalto. “La ditta aggiudicataria è tenuta prioritariamente ad assumere il personale impiegato nella ristorazione scolastica presso quella che ha avuto in affidamento in precedenza il servizio stesso.

Le sanzioni

Sono state previste queste sanzioni: cinquemila euro per ogni violazione qualitativa per quanto stabilito dai menù; stesso importo per violazioni rispetto a quanto previsto  dalle tabelle merceologiche; tremila euro per  mancato rispetto delle grammature verificato su dieci pesate della stessa preparazione; tremila euro anche per il mancato rispetto di dieta speciale autorizzata. E ancora: cinquemila per il mancato rispetto delle norme igienico– sanitarie, riguardanti la conservazione delle derrate, dei semilavoratori e delle pietanze; cinquemila euro per il mancato rispetto delle norme igienico – sanitarie previste dalle leggi in materia e nel capitolato. Sanzione pari a  1.500 per  mancato rispetto del piano di pulizia e di sanificazione;  1.500 anche per il mancato rispetto del piano di controllo di qualità e di autocontrollo presentato in sede di gara; tremila euro per il mancato rispetto delle norme sull’igiene del personale;  1.500 per il  mancato rispetto dell’organico nel centro di produzione pasti; tremila euro per violazioni  rispetto a quanto previsto in ordine alla modalità di confezionamento e trasporto dei pasti veicolati per la distribuzione alle scuole; duemila per ogni giorno di ritardo nel pagamento integrale delle competenze a tutti i dipendenti della ditta aggiudicataria rispetto al termine  e infine  1.500 euro per il mancato rispetto delle modalità di mantenimento delle caratteristiche termiche dei cibi cotti.

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