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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Mesagne

Venti chili di marijuana e armi: ai domiciliari un'intera famiglia

Nella casa di campagna la droga già confezionata e un'Audi A3 parzialmente smontata, oggetto di furto a Brindisi nel 2019

MESAGNE -  In una casa in campagna di contrada Annunziata, a Mesagne, quasi venti chili di marijuana, tre fucili, munizioni e un'automobile rubata. Per questo motivo una famiglia era stata arrestata qualche giorno fa. Oggi i carabinieri della Stazione di Mesagne hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Brindisi, nei confronti di Mario Lacorte, 62enne, Damiano Lacorte, 34enne e Letizia Calia, 57enne, moglie di Mario, tutti mesagnesi.

Il provvedimento è stato emesso in seguito all’arresto in flagranza per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, detenzione illegale di armi comuni e clandestine e di munizionamento, ricettazione e riciclaggio, eseguito dai militari di Mesagne il 22 ottobre scorso. Nell'occasione, nell'abitazione di campagna, sono stati trovati: circa 19 chili di marijuana in 59 involucri sottovuoto, rinvenuti all’interno di un bidone di plastica, occultato nel terreno; 700 grammi di marijuana custodita in un sacco, rinvenuto all’interno del cofano di un furgoncino Fiat Doblò, parcheggiato nel cortile esterno recintato dell’abitazione; materiale vario per la pesatura e il confezionamento dello stupefacente. 

E poi armi e munizioni: un fucile a retrocarica pronto all’ uso; un moschetto monocanna sprovvisto di marca e matricola, rinvenuto nella camera da letto; una carabina ad aria compressa in fase di modifica/alterazione, priva di marca e matricola; 22 cartucce per fucile da caccia cal. 12, occultate all’interno dell’armadio. Infine anche un’Audi A3 parzialmente smontata, sprovvista di targhe, rinvenuta sul retro dell’abitazione e riscontrata essere oggetto di furto perpetrato nel 2019, a Brindisi. Gli arrestati, a conclusione delle formalità di rito, sono stati condotti presso la loro abitazione in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’autorità giudiziaria.

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