Donna con intenti suicidi salvata dai poliziotti. E' stata trovata nel cimitero
Era salita sull'ultimo gradino di una scala che portava agli ultimi loculi di una cappella cimiteriale e con ogni probabilità si sarebbe lanciata nel vuoto se i poliziotti del commissariato di polizia di Mesagne non fossero giunti in tempo per convincerla a non portare a termine il suo insano gesto. È così che nella notte tra sabato e domenica scorsi una donna di Mesagne è stata salvata
MESAGNE – Era salita sull’ultimo gradino di una scala che portava agli ultimi loculi di una cappella cimiteriale e con ogni probabilità si sarebbe lanciata nel vuoto se i poliziotti del commissariato di polizia di Mesagne non fossero giunti in tempo per convincerla a non portare a termine il suo insano gesto. È così che nella notte tra sabato e domenica scorsi una donna di Mesagne è stata salvata e per la sua famiglia è finito un incubo durato quasi otto ore. La donna, Giulia (nome di fantasia), si era allontanata da casa alle 16,30 di sabato scorso senza dare notizia sulla sua meta e sul suo ritorno. La figlia e il marito, conoscendo il periodo delicato che stava attraversano la loro congiunta a causa di un problema di salute, si sono subito allarmati.
Dopo due ore dall’allontanamento durante le quali il telefono della donna ha squillato a vuoto non hanno esitato a chiedere aiuto ai poliziotti del locale commissariato raccontando dettagliatamente tutta la situazione e spiegando che di recente la donna aveva manifestato l’intenzione di togliersi la vita. Sono state avviate immediatamente le ricerche, la cittadina è stata perlustrata da cima a fondo, in tutto questo tempo il telefono della signora scomparsa continuava a squillare a vuoto, alle ricerche hanno partecipato i famigliari e le colleghe di lavoro. I poliziotti hanno passato al setaccio tutti i luoghi frequentati dalla signora scomparsa senza riuscire a mettere fine all’angoscia vissuta dalla figlia e dal marito. In serata quando ormai il timore che a Giulia fosse capitato qualcosa di brutto stava diventando sempre più concreto, gli agenti hanno attivato la procedura di “geolocalizzazione” del telefono in uso alla donna.
Questa mossa si è rivelata vincente: il sistema, a mezzanotte e dieci, ha localizzato l’apparecchio telefonico della donna nel cimitero comunale. È così iniziata una lotta contro il tempo. I poliziotti si sono precipitati al camposanto e dopo aver scavalcato il muro di recinzione sono state avviate le ricerche. Giulia è stata trovata poco dopo nei pressi della cappella di famiglia. Si era portata in cima a una scala, era seduta sull’ultimo gradino in stato confusionale. È iniziato così un delicato e cauto approccio da parte degli agenti che dopo aver tentato di far ragionare la donna sono riusciti convincerla a desistere dalle sue intenzioni. L’incubo per i suoi famigliari è finito all’1,30 quando Giulia è stata consegnata fra le braccia di marito e figlia.