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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Mesagne

Operazione "Fire": quattro indagati ai domiciliari sentiti dal gip

Altri due verranno ascoltati nei prossimi giorni per gli interrogatori di garanzia. Il 31 gennaio scorso il blitz a Mesagne, undici arrestati per traffico di stupefacenti e altri reati

MESAGNE - Dopo gli arrestati in carcere, è toccato agli indagati ristretti ai domiciliari. Si sono svolti oggi, giovedì 3 febbraio 2022, gli interrogatori di garanzia per quattro dei sei per i quali sono stati disposti i domiciliari dopo il blitz del 31 gennaio scorso a Mesagne, l'operazione "Fire". Il gip che ha condotto gli interrogatori da remoto è Cinzia Vergine del Tribunale di Lecce. Sono stati ascoltati: Luigi Carbone, 24 anni di Mesagne (difeso dall'avvocato Gianfrancesco Castrignanò); Luca Chirico di Mesagne, 29 anni (difeso dall'avvocato Manuel Marchionna del foro di Lecce); Luigi Di Dio, 55 anni di Mesagne (difeso dall'avvocato Claudio Ruggiero); Valentina Soliberto, 42 anni di Brindisi (difesa dall'avvocato Giampiero Iaia). 

Luigi Carbone si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre Luca Chirico ha spiegato che per i fatti contestati in questa indagine lui è stato già a processo nel 2020. Il suo legale Marchionna presenterà istanza al Riesame. Anche Luigi Di Dio ha risposto alle domande del gip, spiegando di essere estraneo al presunto sodalizio e comunque estraneo a qualsivoglia attività illecita. Anche il suo legale, l'avvocato Ruggiero, sta preparandosi per il Riesame. Martedì 1 febbraio è stato il turno degli indagati ristretti in carcere, comparsi, sempre virtualmente, davanti al gip Vergine. Per quanto riguarda gli interrogatori di garanzia, mancano all'appello Fabio Ferruccio (33 anni di Mesagne) e Simone Tondo (27 anni di Mesagne).

Facendo un passo indietro, l'operazione "Fire" ha trovato la sua conclusione il 31 gennaio scorso, quando sono state eseguite undici ordinanze di custodia cautelare, delle quali cinque in carcere e sei ai domiciliari, come detto. Complessivamente, gli indagati sono trenta. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti pluri-aggravata, spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e favoreggiamento personale. L'indagine è stata condotta dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di San Vito dei Normanni.

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