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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Carovigno

Migranti in bici sulla provinciale: "Pericoli seri per l'incolumità"

Il racconto di un farmacista: "Abbiamo rischiato uno scontro frontale per evitare un ciclista caduto davanti a noi"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Andrea De Guido, un farmacista nato a Brindisi e residente a Milano per lavoro, sui rischi per la circolazione stradale derivanti dai migranti che in bici, di sera, percorrono l’ex strada statale 16 adriatica, fra Brindisi e San Vito dei Normanni e fra San Vito e Carovigno, per raggiungere la struttura in cui sono ospitati, senza luci e senza giubbotti catarinfrangenti. De Guido, in particolare, racconta una sua vicenda personale di pochi giorni fa. Si tratta di un episodio emblematico delle situazioni di pericolo che si vengono a creare per gli stessi ciclisti e per gli automobilisti sulla strada provinciale, come dimostrato anche da recenti fatti di cronaca. 

Sono tornato a casa per le vacanze di Natale per trascorrere le festività con tutta la mia famiglia. Il 25 dicembre 2017 mentre ci recavamo in macchina con mia zia verso il ristorante Oro Nero sito in Contrada Giannaricchiella a San Vito dei Normanni mentre salivamo il ponte della Strada Statale 16 Adriatica proprio sulla curva c'era un gruppo di immigrati con le biciclette di cui il primo, in testa al gruppo, oltre alla bicicletta che guidava ne aveva un'altra che teneva con la mano sinistra; una situazione quindi di per sé già molto pericolosa: questi si dirigevano verso la struttura a 4 stelle sita accanto proprio al nostro ristorante che ospita queste persone. 

Mentre passavamo, la persona che teneva la bici ha perso l'equilibrio e ci è praticamente caduto davanti. Con un riflesso pazzesco mia zia è riuscita a sterzare evitando la persona e prendendo per fortuna solo la bicicletta, nel frattempo anche per nostra fortuna non sopraggiungeva alcun veicolo in direzione opposta. Quando sono arrivati i vigili la persona coinvolta non aveva con sé neanche i documenti. 

Ora mi chiedo la cosa importante e che non ci siamo fatti nulla ma è stata messa in serio pericolo sia la nostra incolumità che quella anche della persona considerando che il danno alla macchina non ce lo ripagherà nessuno ma anche che abbiam rischiato di finire nei guai qualora questo si fosse anche fatto lievemente male. Chi garantisce per queste persone che sono ospitate con i soldi di tutti noi e che rendono una strada già poco sicura praticamente rischiosissima, se pensiamo anche a Restinco, soprattutto di notte? 

E' possibile oltre a tutto arrivare anche a rischiare la nostra incolumità nonché guai penali per delle infrazioni evidenti anche del codice stradale compiute da queste persone? Ovviamente la mia non è una protesta sul gesto dell'accoglienza ma sulla gestione di questo fenomeno che mi pare assurdo possa risultare così dannoso per la popolazione locale.

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