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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Mimmo Mele, il giorno della seconda separazione

OSTUNI – Non si vedevano da alcuni mesi. Da quando la signora Adele Schena, 38 anni, prese i suoi due figli, e lasciò la casa di Ostuni che sino ad allora aveva diviso con il marito Cosimo “Mimmo” Mele, 52 anni, di Carovigno, ex parlamentare dell’Udc, travolto dallo scandalo a luci rosse per avere trascorso una notte in un albergo di via Veneto a Roma con un paio di escort, una delle quali verso l’alba si sentì male dopo avere assunto cocaina. Questa mattina Mimmo Mele e Adele Schena si sono incontrati in tribunale. Hanno deciso di separarsi. Una separazione consensuale che la coppia sperava potesse passare in silenzio.

OSTUNI – Non si vedevano da alcuni mesi. Da quando la signora Adele Schena, 38 anni, prese i suoi due figli, e lasciò la casa di Ostuni che sino ad allora aveva diviso con il marito Cosimo “Mimmo” Mele, 52 anni, di Carovigno, ex parlamentare dell’Udc, travolto dallo scandalo a luci rosse per avere trascorso una notte in un albergo di via Veneto a Roma con un paio di escort, una delle quali verso l’alba si sentì male dopo avere assunto cocaina. Questa mattina Mimmo Mele e Adele Schena si sono incontrati in tribunale. Hanno deciso di separarsi. Una separazione consensuale che la coppia sperava potesse passare in silenzio.

E’ la fine di luglio del 2007. A Roma, nella suite dell’Hotel Flora, in via Veneto, Francesca Zenobi, si sente male. Al Pronto soccorso dice che ha assunto cocaina in grandi quantità mentre si trovava con l’on. Mele e una collega escort. Mele temporeggia, ma il giorno seguente, una volta che la notizia divampa sugli organi di informazione, ammette che il parlamentare è lui. Ed è costretto a dimettersi dal gruppo del partito di Casini, che dell’unità della famiglia ha fatto un baluardo, e passare al misto. Una disavventura a luci rosse che costa la sua canditura alla Camera alla tornata elettorale successiva. E’ ritornato in campo nella primavera del 2009, alle Provinciali, presentandosi con la lista Io Sud senza però avere molta fortuna.

Nel frattempo sono andate avanti sia la vicenda processuale, sia la crisi matrimoniale con Adele Schena. Mele nei mesi scorsi è stato rinviato a giudizio per cessione di stupefacenti dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Renato La Viola. Archiviato invece il reato di omissione di soccorso che in primo momento era stato contestato al parlamentare. La Zenobi, dopo essere arrivata in ospedale, disse di avere fatto sesso con il parlamentare e di avere assunto cocaina che lui le aveva fatto trovare in camera. Quindi si era sentita male ed era stata abbandonata in camera. Era stata soccorsa perché lei era riuscita a telefonare a un suo amico.

Il processo è iniziato mesi fa, Il 17 giugno del 2009 la Zenobi, nel corso dell’udienza conferma tutto quanto ha già dichiarato. Parla dell’incontro avvenuto nel ristorante di piazza Farnese, delle avance di Mele, della presenza di un altro uomo. Racconta dell’arrivo in albergo. Che Mele le salta addosso e comincia a fare sesso. Quindi assume e le fa assumere cocaina sino a quando lei non si sente male.  Il 28 ottobre tocca a Maria, la donna ucraina che era presente quella notte nella suite. Anche lei conferma.

La moglie di Mele, proprio nei giorni in cui esplodeva lo scandalo a luci rosse, era ricoverata nel reparto di Ostetricia dell’ospedale di Ostuni per dare alla luce la loro secondogenita. Aveva sempre difeso a spada tratta il marito, relegando quella storiaccia in un’avventura di una notte di un uomo che si trovava da solo a Roma per il suo lavoro parlamentare. Il 2 settembre del 2009 era tornato a difenderlo attraverso le pagine del settimanale “Diva e donna”. Ma era solo la facciata pubblica di una rottura già consumata tempo prima.

Quando lei, proprio mentre stava per dare alla luce la bimba (Mele aveva altri figli avuti con la precedente moglie), aveva dovuto subire l’umiliazione pubblica di essere additata come la moglie dell’onorevole a luci rosse e di un marito che, nonostante stesse per diventare padre, l’aveva tradita con due prostitute, per una notte di sesso e cocaina. Passato lo choc dell’impatto con l’aspetto che lei non conosceva dell’uomo che aveva sposato, ha preso il sopravvento la decisione di separarsi. Una decisione condivisa da entrambi.

Questa mattina sono comparsi dinanzi al presidente del Tribunale di Brindisi per confermare la volontà di separazione e le condizioni contenute nel ricorso.  Nei prossimi giorni poi il collegio omologherà le condizioni concordate dalle parti e la separazione verrà trascritta al Comune di residenza, che diventerà operante a tutti gli effetti. Trascorsi tre anni dalla data di comparizione delle parti dinanzi al presidente del Tribunale, gli interessati potranno chiedere il divorzio.

Un’ultima annotazione. Nella sua esperienza parlamentare Mele, tra le tante proposte di legge di cui è stato cofirmatario, ce ne sono due che la dicono lunga di come a volte si parla bene ma si razzola male: il 13 marzo del 2007 firma una interrogazione su “Disposizioni per la pubblicità sull’uso delle sostanze stupefacenti e psicotrope da parte dei parlamentari”; e qualche giorno dopo è uno dei firmatari su una proposta di legge sulla tutela della famiglia”. L’ultima che porta la sua firma come parlamentare dell’Udc risale al 9 luglio 2007 (di lì a venti giorni esploderà lo scandalo a luci rosse) e riguarda “Norme per la tutela dei padri separati”.

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