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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

“Sant’Elia, ragazzo con bimba in braccio sferrava colpi con una mazza”

L’aggressione misteriosa avvenuta 15 giorni prima della gambizzazione in via Cellini: il racconto di una donna intercettato in ospedale, nella stanza di Iurlaro. “Palazzine abitate da malavita: non scherzano. Ho avuto paura e me ne sono andata”

BRINDISI – “Ho visto uno, un ragazzo con la pancia, che mentre teneva in braccio una bambina sferrava colpi con la mazza da baseball per aggredire un altro delle palazzine”.

Quindici giorni prima della sparatoria, sempre in via Celini, rione Sant’Elia, ci sarebbe stata un’aggressione che ad oggi resta misteriosa: i carabinieri hanno appreso dell’episodio di violenza solo dalle conversazioni intercettate in ospedale, nel periodo di degenza di Cosimo Iurlaro, quando il brindisino rimasto ferito nella gambizzazione ha ricevuto diverse visite tra parenti e amici. L’autore dell’aggressione, il movente e il ferito restano avvolti dal mistero. Praticamente in giallo, sul quale i militari proseguono le indagini.

L’elemento da cui partire è costituito dalla intercettazione del 2 giugno 2016 tra Iurlaro e una donna, avvenuta attorno alle 22: “Lì, in quelle palazzine c’è gente della malavita che non scherza”, dice lei. E riferisce che un giorno, per caso, si era affacciata al bancone e aveva visto “alcuni personaggi che stavano litigando in modo brusco”. Ci sarebbe stata una rissa. “Un ragazzo con la bimba sferrava colpi, ho avuto paura e me ne sono andata”.

Iurlaro la interrompe per tornare alla sparatoria: “Tu immagina che stanno 17 persone, non è che tutte sono di omertà, uno parla con quello, uno con in altro, quello che ha sparato, l’ha sparato tizio. Voglio dire, con tremila persone affacciate si era saputo chi mi ha sparato, pure senza telecamera, ma con questa tengono proprio la prova completa. Dove scappi? Non dobbiamo scappare più, sia loro che noi”.

Sulla sparatoria in via Cellini resta ancora qualche aspetto da chiarire: dalla posizione del terzo uomo che era in auto con Cosimo Iurlaro e Giuseppe Caputo, entrambi feriti, alla provenienza dell’arma usata da Burim Tatani, il giovane di origine albanese ritenuto esecutore materiale e arrestato oggi dai carabinieri assieme ai fratelli Gianluca e Mario Volpe, entrambi di Brindisi.

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